Il vino biologico e gli “altri"

Riceviamo e pubblichiamo
Convegno
Norme tecniche, mercato e comunicazione trasparente al consumatore
Lunedì 08 aprile 2013 ore 15.00
Vinitaly - 47° Salone Internazionale del vino e dei distillati
Centro Congressi Arena - Sala Puccini

                                                                                

Bottiglia Vino Logo Bio.bmpIl regolamento (UE) n. 203/2012, che ha introdotto ufficialmente la categoria del vino biologico, dando definizione a un settore che da oltre 20 anni coltivava i vigneti con certificazione europea e ne trasformava le uve nel rispetto di disciplinari privati, costituisce la maggior novità in campo enologico dal 1970, quando i regolamenti (CEE) istituirono l’OCM vino e definirono il quadro europeo dei vini di qualità prodotti in regioni determinate.

Anche il lavoro di cantina è finalmente codificato in un quadro omogeneo a livello continentale, offrendo ai consumatori europei (ed extra-europei) e agli operatori la garanzia di un unico sistema di controllo, della certificazione e del marchio UE.
A un anno dall’entrata in vigore del regolamento, si possono trarre le prime considerazioni, con un occhio anche al fenomeno delle nuove denominazioni di fantasia (vino “naturale”, vino “libero”, ecc.), che alcuni operatori sembrano aver individuato come strategia di posizionamento intermedio tra i vini a denominazione di origine protetta e quelli biologici.

Si confrontano cantine biologiche, tecnici e l’organizzazione interprofessionale di rappresentanza del settore.
 

FederBio
Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica