Il 15 novembre sono state aperte le porte di FICO, un parco dei
divertimenti dell’agro alimentare
made in Italy. E’ un grande
progetto multimilionario animato da EATALY, COOP, società di capitali, istituti finanziari (banche, assicurazioni etc.) e
grandi imprese dell’agro-alimentare. E’ un parco di circa 10
ettari alle porte di Bologna che ospiterà oltre un
centinaio di aziende, una quarantina di ristoranti, due campi coltivati, serre,
capi di bestiame, laboratori di trasformazione e quant’altro necessario per dare vita ad un grande centro
commerciale/parco divertimenti/itinerario didattico-divulgativo-promozionale. L’opera, costata oltre 150 mln di euro di investimenti, prende forma
in un’area di proprietà pubblica del
valore di 55 mln di euro concessa gratuitamente
dal comune di Bologna al patron di EATALY Oscar Farinetti e alla società costituita Ad Hoc per la gestione del parco.
Le critiche mosse nei confronti di questa maxi opera in pieno
stile e continuità con l’appena conclusa e fallimentare esperienza di EXPO, sono numerose e
provengono da diversi fronti.
Noi, contadine e contadini, dell’Associazione
Rurale Italiana, oltre ad esprimere piena solidarietà e partecipazione nei confronti di chi in questi giorni ha contestato
l’inaugurazione del mega progetto, consideriamo questo progetto inutile, dispendioso e soprattutto assolutamente
incapace di dare voce e rappresentazione dell’agricoltura contadina del nostro paese.
Essere contadini e produrre in modo contadino vuol dire
valorizzare e promuovere la piccola produzione dei territori, fatta di
tradizione e innovazione, conoscenza delle colture e risorse delle diverse aree
del nostro paese, significa produrre in maniera solidale, stabilire un prezzo
equo dei prodotti che sia rispettoso della dignità delle persone e
del lavoro e capace di proporre prodotti di qualità anche per chi subisce più pesantemente la
crisi economica. Produzione contadina significa alta intensità di lavoro e non di capitali e implica cura del territorio, delle
sue risorse naturali al fine della tutela del patrimonio ecologico-ambientale e
della biodiversità agricola. “Solo un
incompetente può dire di
racchiudere “tutta la
meraviglia della biodiversità italiana in un
unico luogo” come si legge nella propaganda di FICO, ricorda Roberto, contadino delle montagne
piemontesi che recupera alla coltivazioni grani antichi.
Non esiste nessuna Fabbrica
Contadina perché le nostre vite ci
appartengono e non sono merce che si fabbrica.
I grandi attori nell’agro alimentare
italiano (EATALY, COOP, Granarolo) fanno propaganda ed i governi e le istituzioni
si mobilitano: vengono messi a disposizione finanziamenti, servizi di supporto,
affidamento di beni e patrimonio pubblico a titolo gratuito (come se questi
colossi avessero scarsi capitali da impiegare in qualsivoglia iniziativa) e
applicate leggi speciali che consentono e supportano l’azione di questi operatori.
Da anni migliaia di veri contadini di questo paese, quelli che
fanno vivere oltre 700.000 aziende di piccola dimensione, attendono l’approvazione di una legge che riconosca la loro specificità, la loro funzione sociale, i loro diritti e che legittimi,
riconosca e valorizzi il lavoro sia di produzione agricola che di cura del
territorio, in accordo con quanto previsto dalla Costituzione Italiana.
FICO, per noi di Associazione Rurale Italiana, è solo un’altra trovata
propagandistica di chi, governando le istituzioni, si ostina a non voler
conoscere e riconoscere il ruolo di veri protagonisti ad una classe, quella
contadina, che nonostante i sacrifici e le vessazioni subite non si presta alla
strumentalizzazione di quanti coinvolti in queste grandi opere di menzogna.
Lanciamo la sfida a i nostri governanti presenti e futuri: se
volete veramente tutelare e promuovere l’agricoltura
contadina fatevi avanti per l’approvazione
della legge sull’agricoltura
contadina, frutto di una partecipata campagna nazionale e che giace da diversi
anni in commissione agricoltura del Parlamento e riconoscere così i diritti di chi davvero
in questo paese - e nel resto del Pianeta - produce
la quasi totalità di quello che
finisce in tavola. Una sfida che non costa soldi ma richiede solo un gesto di
rispetto per la dignità di donne e
uomini che sono ancora il motore più efficace di una
delle grandi agricolture del mondo.
Associazione
Rurale Italiana
per la crescita della società civile, un'agricoltura contadina
socialmente giusta ed un corretto utilizzo di tutte le risorse naturali
rispettoso della biodiversità, attento ad una produzione ecologicamente
durevole per la Sovranità Alimentare.
Corte
Palù della Pesenata, 5 Colà di Lazise 37017 (VR)
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