Certificazioni in arrivo per l’ortofrutta veronese. Coldiretti Verona ha predisposto i disciplinari di produzione per la“Mela del Veneto Dop con la sottozona Mela di Verona Dop”, l’“Asparago di Verona Igp”, le “Ciliegie delle Colline Veronesi Igp con la sottozona Ciliegia della Val d’Alpone”, attraverso gruppi di lavoro con imprenditori agricoli e operatori della filiera commerciale. Per ogni prodotto è stato predisposto il disciplinare di produzione con una scheda economica e il tutto è stato inviato con le necessarie istanze alla Regione Veneto e al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali attraverso l’associazione Ortofrutta Veneta. L’associazione è costituita dalla Coldiretti e da suoi organismi interni come Impresa Verde Verona srl, Consorzio Veronatura e Centro Servizi di Sviluppo Agricolo, da altre realtà quali Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore, Ivagro (Istituto Valorizzazioni e Produzioni Agroalimentari), e Associazione Cerasicoltori di Montecchia di Crosara. L’iter della procedura di riconoscimento prevede, dopo una serie di verifiche, la trasmissione della domanda da parte del Ministero alla Commissione dell’Unione Europea.
Le Indicazioni geografiche (Ig) generano un valore economico significativo. Il Veneto, secondo l’indagine annuale Ismea-Qualivita che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop Igp Stg, è la prima regione italiana a impatto economico per Indicazioni geografiche con un valore generato di 3,9 miliardi grazie a 18 denominazioni di origine protette (Dop), 18 indicazioni geografiche protette (Igp), innumerevoli specialità tradizionali garantite (Stg), cui si aggiungono 14 denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), 28 denominazioni di origine controllata (Doc) e 10 indicazioni geografiche tipiche (Igt). Verona, secondo l’indagine, è la terza provincia italiana (dopo Treviso e Parma) con un impatto economico Ig di 1,15 miliardi in crescita (+40 milioni) soprattutto per la produzione vinicola.
“Vogliamo dare maggiore valorizzazione alle nostre colture frutticole e orticole, che derivano dal duro e competente lavoro degli imprenditori agricoli veronesi, per aprire nuovi mercati e dare ai produttori il giusto riconoscimento economico tropo spesso mortificato dalle produzioni a basso prezzo di paesi stranieri – evidenzia Stefano Faedo, presidente dell’Associazione Ortofrutta Veneta che aggiunge: “Prima della presentazione delle domande, sono stati realizzati numerosi incontri nella provincia veronese coinvolgendo produttori, amministratori comunali e vari attori della filiera. Le azioni future saranno l’organizzazione di tavoli di discussione per coordinare e creare strategia per l’offerta di prodotto”.
“Le produzioni scelte per il riconoscimento rappresentano un forte legame tra prodotti e territorio, valorizzandosi in modo reciproco anche a sostegno del turismo – precisa Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona (foto in apertura) – Ci auguriamo che l’iter per ottenere il riconoscimento proceda nei migliori dei modi e di ottenere dal Ministero delle Politiche agricole un’autorizzazione transitoria all’inizio del 2021”.
In particolare, la mela è uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura locale coltivata da 1.520 aziende agricole su 4520 ettari con una produzione di 1.898.400 quintali e un valore alla produzione di 74.986.800 euro. All’interno del territorio veronese vi è la consistente presenza di due varietà: la Granny Smith e la Golden Rugginosa, che hanno chiesto la possibilità di riconoscimento come sottozona, indicata come “Mela di Verona”. La produzione di mele veronese rappresenta l’80% di quella veneta e la rendono la terza provincia italiana dopo Trento e Bolzano.
La ciliegia è coltivata da 2280 aziende agricole su 1850 ettari e una produzione lorda vendibile (Plv) di 32.100.000 di euro.
L’Asparago veronese è presente in 315 ettari ed è coltivato da 341 aziende agricole con una Plv di 4.761.900 di euro e rappresenta il 24% di quella regionale.
I disciplinari di produzione forniscono tutta una serie di indicazioni per la coltivazioni dei prodotti Dop e Igp e il loro forte legame con il territorio.
Le nuove Indicazioni geografiche veronesi, una volta approvate, vanno ad aggiungersi a quelle attuali già certificate da anni, come per le Dop: Monte Veronese, Marrone di San Zeno di Montagna, Olio del Garda e Olio Veneto Valpolicella (da considerare anche Grana Padano e Provolone Valpadana) e per le Igp: Riso Vialone nano, Radicchio di Verona e Pesca di Verona.