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La Federazione italiana dei vignaioli indipendenti, la Fivi, le cose le
fa, ma poco gli dà enfasi. Così capita di non sapere moltissimo di quel
che fa. La novità è che sulla pagina Facebook della Federazione e poi anche sul suo sito ho trovato questa notizia: "La Fivi supporta i Falciatori Volontari di Colmar che si oppongono alle viti Ogm".
Titolo che incuriosisce, ammettiamolo, perché tira in ballo i vignaioli
italiani, le viti transgeniche e questi da me sconosciuti Falciatori
Volontari. E dunque, incuriosito, ho letto. E quel che ho letto, come
inizio, è questo: "Il 15 agosto 2010 a Colmar, in Alsazia, un gruppo di
62 vignaioli volontari ha distrutto 70 viti transgeniche piantate in
pieno campo in un terreno dell’Inra (Institut National de la Recherche
Agronomique) per un programma di ricerca. I Falciatori di Colmar sono
stati condannati per il loro gesto e il processo d’appello si terrà il
20 e 21 giugno 2012 alla Corte d’Appello di Colmar. La Fivi si associa
alla raccolta fondi per sostenere la multa di 57.000 euro che questi
vignaioli dovranno pagare e invita chiunque abbia a cuore un’agricoltura
pulita, sostenibile e libera da Ogm, a fare altrettanto".
Insomma: alcuni vigneron transpalpini sono passati dalle proteste alle
vie di fatto, e per questo sono stati sanzionati, e ora i vignaioli
italiani vogliono dar loro la mano per pagare l'ammenda e sostenere gli
oneri processuali.
Giusto? Sbagliato? Le leggi ci sono e bisogna rispettarle. A meno che
siano leggi ingiuste, e allora si fa obiezione di coscienza. L'azione
dei sabotatori francesi del vigneto Ogm rientra rientra nella casistica
dell'obiezione di coscienza? Mi par di capire che chi ha agito a Colmar è
convinto di sì, al punto che nel "manifesto" dei Falciatori Volontari
si legge questo lungo interrogativo, che fa riflettere: "Quando il
governo incoraggia gli interessi privati o lascia che si impongano a
spese di tutti e della terra; quando la legge privilegia l’interesse
particolare a detrimento
dell’interesse generale e la giustizia criminalizza quelli che, in
coscienza, hanno osato infrangerla; quando i cittadini hanno, invano,
utilizzato tutti i mezzi
democratici esistenti per allertare i loro concittadini e il governo di
questo pericolo, cosa resta a loro disposizione per contribuire al
rispetto inevitabile del principio di precauzione iscritto nella
Costituzione?"
Poi, proseguendo, è anche scritto che i Falciatori Volontari "si
impegnano a neutralizzare la disseminazione
nell’ambiente di piante geneticamente modificate", e questo "impiegando
le forme di disobbedienza civile non violenta" e poi anche che "si
auto-organizzano nelle azioni che rivendicano" e "assumono personalmente
le conseguenze civili e penali dei loro atti
portati avanti nel quadro di azioni collettive". A fronte di tutto
questo, "una solidarietà attiva è
posta in essere al fine che alcuni non paghino per tutti con la propria
persona o coi propri beni".
Evidentemente, alla Fivi le ragioni dei Falciatori Volontari francesi
devono essere sembrate condivisibili, se ha deciso di lanciare una
sottoscrizione a loro favore.
Chi volesse saperne di più può andare a leggere il sito della Fivi, oppure direttamente il sito del Comitato si sostegno ai 62 Falciatori.
Siccome il processo d'appello ormai è alle porte, se qualcuno vuol
stare dalla loro parte è probabilmente meglio che si muova presto.