Dall’analisi dei diversi paranetri che costituiscono l’indice socio economico emerge come di fondamentale importanza è una buona struttura dei parameri socioculturali. Tra questi fondamentale è la possibilità di commercializzare semi /talee /riproduttori / ecc. Ciò sta ad indicare che, in una
situazione legislativa carente, è necessario attivare progetti che favoriscano lo scambio di semi/talee/riproduttori/ecc. e questo principalmente per aumentare la quantità di materiale in purezza utile ad evitare l’erosione genetica e la perdita di biodiversità. La possibilità di scambio favorisce poi la diffusione delle informazioni e specialmente evita la perdita della “memoria storica” di una determinata risorsa genetica. La possibilità di commercializzazione permette poi la presenza del “parametro economico”trasformazione del prodotto essenziale per una più effecace penetrazione nel mercato. Sempre tra i parametri socioculturali si è dimostrata significativa la presenza di disciplinati/protocolli sia di produzione che di trasformazione. Quando siamo in presenza di questo parametro si ha di conseguenza il coinvolgimento di diversi attori che contribuiscono allo sviluppo della filiera produttiva che sfocia inevitabilmente con una sostenibilità anche economica del prodotto o del “lavorato”. La condivisione di protocolli/disciplinari è facilitata poi quando si è in presenza di organizzazioni produttori che, se ben organizzate, danno vita a manifestazioni locali nonché a una corretta informazione e promozione del prodotto. Per quanto riguarda i parametri economici risulta che questi sono direttamente influenzati dai parametri socioculturali. L’aumento delle produzioni e delle aziende interessate dipende spesso dalla capacità sia di far conoscere il prodotto influenzando il consumatore e specialmente dalla concreta possibilità di acquistare semi/talee/riproduttori/ecc. per avviare attività produttive sostenibili. Da questa analisi preliminare emerge comunque la necessità di approfondire l’indagine per una più precisa e corretta valutazione dei risultati.
Si ritiene in ogni modo fondamentale, specialmente per quelle risorse genetiche che hanno mostrato un più basso indice socio – economico, attivare progetti di commercializzazione della biodiversità per “liberare” semi/talee/riproduttori/ ecc. da una ingiusta clausura economica. Serve poi favorire la cooperazione allo scopo di individuare disciplinari/protocolli sostenibili in grado di qualificare e identificare le produzioni e le trasformazioni ottenute utilizzando le risorse genetiche di interesse agrario nel Veneto.