La relazione al Nani del nostro Presidente Giovanni Beghini

Si, lo so, non c’è occasione migliore di questa per evitare l’interrogazione d’inglese o il compito di ornato. Ma cosa vogliono insegnare quelli li a noi, che sappiamo già tutto, che c’è già tutto su internet ? Ma dai, fuori il telefonino, finchè parlano c’è di sicuro qualche gioco da fare o un bel pisolino fingendo attenzione. Ma che combutta hanno fatto con i nostri insegnanti, anche quelli antipatici, quelli dei brutti voti. Cari ragazzi e ragazze, noi non sappiamo nulla, non abbiamo scritto libri, vorremmo solo trasmettere un’idea: non fidatevi di nessuno che non sia la vostra  stessa testa. Professori, genitori, pubblicità, preti e politici, educatori,  libri, televisioni,  istituzioni e partiti, ‘o sistema tutto ci vuole disciplinati, consumatori di cibi, oggetti, luoghi, viaggi, onde elettromagnetiche, spettacoli, musiche, macchine, ci vuole clienti, ci vuole pazienti,  ogni tanto malati, individualisti, ci vuole disinformati,  acritici, ci vuole pilotare le notizie, le cronache, la storia, le esperienze, la mente. Ci vuole dare a bere tutto quello che gli sembra utile al suo proprio sostentamento e dominio. Un confronto su qualche criterio dobbiamo usare per scegliere, questo è l’obiettivo che mi pongo da questo incontro. Per tutte le scelte, per esempio col cibo propongo questo: quello che la bisnonna non riconoscerebbe come cibo non si compra. Oppure con le notizie: a chi giova dare una notizia in una determinata maniera ?  Questa idea  che mi è proposta è proprio convincente, semplice e mi piace davvero ? Senza dover sempre pensare  ai complotti ma ci si deve chiedere sempre chi ha interessi e chi trae vantaggio da qualsiasi scelta nelle dinamiche sociali. Questo spettacolo, o oggetto, mi piace davvero, mi serve, mi emoziona davvero o lo consumo perché così fan tutti? Il criterio fondamentale e unico che vi propongo è: Questa cosa va bene per me, per i BENI COMUNI, per la natura, per il pianeta ? Perché ognuno di noi, il nostro insieme, i beni comuni, la natura ed il pianeta sono la stessa cosa, si identificano. Per beni comuni intendo molte cose: l’acqua pubblica per prima ma anche la bellezza del paesaggio, la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi ma anche l’economia, la speranza, la fiducia nel futuro.

E venendo al tema dell’inquinamento chiediamoci: chi sono le vittime di questa situazione ? Chi è  esposto fin dalla sua fetale a ogni forma di inquinamento ? Lo sappiamo che l’aspettativa di vita in salute negli ultimi anni sta drasticamente diminuendo ? Questo riguarda direttamente voi, non me. Chi vi può difendere ? Chi può affermare il vostro diritto alla salute, al futuro, a sognare, alla fiducia ed alla speranza ?  Nessuno ! Solo voi, ma avete bisogno di informazioni, di confronti, anche di organizzazione, Dovrete diventare ciascuno  una guardia ambientale e cominciare dai vostri comportamenti, dalle vostre scelte, ed essere coerenti. Dalla scelta del cibo all’ attenzione alle confezioni degli oggetti, dovrete  produrre  zero rifiuti, dovrete cancellare il concetto di rifiuto così come l’abbiamo inteso finora.
Vi voglio solo raccontare la storia di un diserbante, così esemplare.
I protagonisti sono: A) rettili. Anfibi, batteri, funghi, insetti, micorrizze,  e tutta la natura invisibile, sotterranea,   B)Il diserbante glifosate, prodotto dalla sua casa madre Monsanto  C) la popolazione, con tutti i suoi componenti, gli scienziati, gli agricoltori, le istituzioni di controllo, gli ambientalisti e  tutte le altre persone inconsapevoli.   1974, guerra del Vietnam al culmine, la chimica in agricoltura spazza via ogni forma tradizionale, in tutto il pianeta, si parla di rivoluzione verde che aumenta la produzione agricola, rettili anfibi e funghi stanno bene, gli ambientalisti ancora non esistono. La Monsanto, dopo aver testato bene il suo progenitore Napalm in Vietnam, brevetta il glifosate come sia diserbante che come antibiotico. E’ una molecola molto “promettente” e ci investe molti soldi. Dieci anni dopo al governo tedesco arrivano studi segreti (si è scoperto pochi anni fa)che parlano di  teratogenicità della molecola su animali da laboratorio (poveri animali), mentre vengono pubblicati  molti studi  a firma sia della Monsanto  che di istituzioni pubbliche che asseriscono l’innocuità del prodotto e l’inutilità di ulteriori ricerche.  Nel frattempo si  “inventano” e si mettono in commercio le piante OGM, per  coltivare le quali è indispensabile l’uso del glifosate e gli interessi delle multinazionali del cibo diventano sempre più grandi: le stesse aziende multinazionale producono sementi OGM, diserbanti e farmaci, in un circuito che aumenta la povertà dei paesi del sud del mondo, la pratica delle monoculture, la diminuzione della biodiversità, lo squilibrio ecologico ed economico del pianeta, la fame sempre più diffusa. Contemporaneamente e per tutti gli anni successivi le vendite e l’uso del prodotto sono in continua ascesa in tutto il mondo  e fino ai giorni nostri, quando ben il 70% della superficie arabile del PIANETA è trattata con questo diserbante. E se ne trovano tracce nelle urine di metà della popolazione europea, nel latte materno, nel 70% dei prodotti da forno, perfino nella pioggia e nelle acque superficiali, almeno dove si ricerca. Gli agricoltori ne usano sempre di più, molta parte della “natura invisibile sotterranea” sparisce ma i ricercatori, i medici, molti scienziati ne denunciano gli effetti. Se si apre su PUBMED alla voce glifosate spuntano 4-5000 pubblicazione su centinaia di riviste scientifiche ogni anno, alcune dicono che fa male alcune che è innocuo e da questo capisco chi le finanzia.
In anni recenti alcuni Paesi ne vietano il commercio, la Danimarca, lo Sri Lanka, la Russia, recentemente l’Olanda, sulla base di queste ricerche. Esse sostengono tutto quello che l’azienda produttrice nega. E questo è un primo esempio di differenza fra ricerca indipendente e ricerca di parte. Gli studi dell’azienda sono fatti nutrendo con dosi adeguate per tre mesi gli animali di laboratorio, mentre negli gli studi del professor Seralini  si porta avanti l’esperimento fino a due anni. Dopo sei mesi  negli animali nutriti con alimenti OGM, che significa trattati con glifosate, cominciano a comparire le prime malattie ed alla fine si manifestano insufficienza renale ed epatica, tumori dell’ipofisi e della mammella e la durata della vita è più breve. La ricerca sulla tossicità degli alimenti deve essere sempre assolutamente indipendente è troppo importante la verità. Ma non solo da un punto di vista sperimentale si osservano anomalie e pericoli,  con importanti ricerche epidemiologiche cominciano a rendersi evidenti anche danni alla specie umana., che sono l’infertilità, alcune malformazioni alla nascita, la disbiosi intestinale, il tumore alla mammella ed al testicolo, l’aritmia cardiaca, tutte spiegabili con il meccanismo d’azione della sostanza.
Cosa si fa per prevenire, come principio di precauzione ? Chi come dove quando perché deve intervenire ? In ogni regione c’è una ARPA (Az, reg. prot. Amb.) ma in questo caso abbiamo alcune cose da eccepire sul suo operato. La prima.  Fra le analisi delle acque che annualmente ARPAV fa non vi è questa sostanza (d’altra parte solo la regione Lombardia lo fa) che è una delle più usate, e questo non è logico, anche perché è la sostanza più presente nelle acque superficiali lombarde, dall’80 al 90 % dei campioni ne contengono tracce. La seconda è che da parte ARPAV si sostiene  che è giusto non fare queste analisi perchè c’è ancora la convinzione  della non pericolosità del glifosate in base agli studi degli anni ’80. Possibile che nessuno  abbia avuto più il tempo di aggiornarsi?  Il risultato è che le malattie aumentano, l’aspettativa di vita in salute diminuisce, la biodiversità diminuisce, gli agricoltori non imparano metodi alternativi, il pianeta è sempre più impregnato da veleni. Le vendite del prodotto  aumentano in modo vertiginoso ogni anno.
 La nostra generazione si è accorta tardi dei danni che fa, ora sta veramente a voi, per la vostra salute,  e quella delle generazioni dopo di voi,  il compito di cambiare metodi, stile, approccio, il compito di risanare questo pianeta malato. Se per la nostra generazione le priorità sono state le varie forme di realizzazione personale credo che per voi la priorità sia il risanamento  ambientale.