Idroponica: perché non si può fare agricoltura biologica senza il suolo

Negli Stati Uniti il biologico certificato è molto cambiato negli ultimi tempi, da quando il marchio "USDA Certified Organic" è sotto controllo del Dipartimento Agricoltura Federale. Attualmente hanno infatti 4000 caseifici dove le mucche hanno un accesso molto limitato ai campi di pascolo e 2000 ettari di orticole fertilizzati coninput di origine dubbia che producono il cosìdetto biologico alimentato, il nostro "integrato" per intenderci.
Ma, ancor più sconcertante, è che adesso anche i prodotti provenienti da idroponica vengono certificati come biologici.
Cosa c'è che non va?
Per cominciare, non c'è alcuna traccia di suolo nella produzione idroponica. Uno dei fondamenti dell'agricoltura biologica è che gli alimenti vengono coltivati in un terreno fertile biologicamente attivo. Quel tipo di terreno aggiunge incommensurabile valore nutritivo alle piante.
In un sistema di coltivazione ideale, i suoli sono nutriti, come nel mondo naturale, con concimi organici materia e particelle minerali di derivazione dalla roccia stessa della terra. I concimi verdi e le colture di copertura sono compresi all'interno delle tecniche di rotazione per mantenere la diversità biologica. Si tratta di un approccio positivo che anziché essere incentrato sulla crescita vigorosa, le piante sono rese sane con i loro poteri naturali di resistenza.
La definizione originale USDA di "biologico", ha sottolineato come uno dei fondamenti "l'attività biologica del suolo". Ma per costernazione di molti agricoltori, l'agenzia ha riscritto tale definizione nel 2002 eliminando qualsiasi riferimento alla parola terreno.
Poi, nel 2010, il National Organic Standards Board (NOSB), il gruppo di agricoltori, scienziati e avvocati di pubblico interesse incaricati di raccomandare modifiche alle norme di produzione biologica, hanno strenuamente contestato l'inclusione nelle norme della "coltivazione senza terra". Nella loro raccomandazione hanno scritto:
         "L'abbondanza di organismi che formano una rete biologica mantengono la buona salute dei suoli, un'ecologia           fantastica e meravigliosa è 'il segreto,' il fondamento del successo dell'agricoltura biologica compiuta senza la              necessità di insetticidi di sintesi, nematocidi, fumiganti, etc."
Nonostante questa obiezione, Miles McEvoy, il direttore del National Organic Program (NOP), ha unilateralmente permesso l'idroponica biologica. E molte delle agenzie di certificazione biologica sono saltate sul carro e hanno iniziato a certificare prodotti da idroponica.

Ora, gli investitori stanno puntando sulle "fattorie verticali" idroponiche dove la produzione è chiusa ermeticamente in enormi magazzini pieni di luci a LED e pompe di nutrienti.
Alcune delle agenzie di certificazione regionali hanno rifiutato di certificare le coltivazioni idroponiche. Questo è un passo nella giusta direzione, il problema potrebbe porsi seriamente quando i prodotti delle "fabbriche vegetali" metteranno fuori dal mercato i coltivatori locali di agricoltura basata sul suolo?
Secondo gli standard sul biologico presenti, i clienti americani che credono in un'agricoltura basata sulla salute del suolo, non sanno quando il loro cibo viene prodotto con idroponica, perché che l'informazione non è da nessuna parte in etichetta.
Il terreno fertile è il fattore più importante nella coltivazione biologica grazie a tutti i suoi benefici noti e ancora da scoprire sulla qualità nutrizionale delle colture. La coltivazione idroponica invece rimuove il fattore cruciale terreno e lo sostituisce con soluzioni nutritive solubili che non può in alcun modo compensare i complessi benefici che ci sono nel terreno.
Il tradizionale motto di coltivazione biologica è "Nutrire il terreno, non la pianta." La coltivazione idroponica si basa sulla strategia opposta. Il 2015 è l'Anno Internazionale dei suoli, ci auguriamo che anche e soprattutto nel mondo del biologico non se ne dimentichi l'importanza necessaria.
ARTICOLO TRATTO DA:
http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3270:2015-11-12-16-21-10&catid=250:bioagriculturanotizie-13novembre&Itemid=163