Il consumo regolare di una buona quantità di riso potrebbe essere associato a una diminuzione del rischio di obesità, probabilmente perché il riso, ricco di fibre e povero di grassi, induce presto il senso di sazietà e, avendo un moderato indice glicemico, tiene sotto controllo l’insulina.
Il nesso è emerso in un grande studio presentato nei giorni scorsi al meeting annuale The European Congress on Obesity svoltosi a Glasgow, in Scozia, dai ricercatori del Doshisha Women’s College of Liberal Arts di Kyoto, in Giappone. Gli studiosi hanno verificato il consumo di riso di tre tipi: bianco, integrale e in forma di farina (secondo i dati della FAO) di 136 paesi, ovvero tutti quelli con più di un milione di abitanti, e mettendolo a confronto con i tassi di obesità, dopo aver introdotto numerosi elementi correttivi quali lo stile di vita, il guadagno medio, il livello di istruzione, il fumo, il numero di ultrasessantacinquenni nella popolazione generale, il prodotto interno lordo del paese e le spese sanitarie.
È così emerso che ai valori medi di consumo più alti, cioè 150 grammi per persona per giorno, corrispondono livelli di obesità nettamente inferiori rispetto a quelli che si hanno nei paesi dove il consumo è più basso, e cioè, in media, 14 grammi per persona per giorno.
Il paese più virtuoso è il Bangladesh, con 473 grammi/die/pro capite, seguito dal Laos (443 grammi), dalla Cambogia (438), dal Vietnam (398), dall’Indonesia (361), mentre i peggiori sono la Francia, novantanovesima, con 15 g/die/pro capite, la Gran Bretagna (19 g), gli Stati Uniti (19 g), la Spagna (22 g), il Canada (24) e l’Australia (32).
Naturalmente queste osservazioni non dimostrano l’esistenza di un nesso di causa ed effetto tra il consumo di riso e l’obesità, ma l’associazione è forte, e resiste anche dopo correzioni significative.
Se fosse confermato che il riso previene l’obesità, hanno sottolineato gli autori, a piccoli aumenti (per esempio dell’ordine di 50 grami/die/pro capite) corrisponderebbe un abbassamento significativo dell’obesità, pari all’1%: in tutto il mondo gli obesi potrebbero passare dagli attuali 650 a 643,5 milioni di persone (con più di 18 anni). Non bisogna comunque esagerare, perché quantità eccessive di riso possono aumentare il rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2, a loro volta associati all’obesità.
Se fosse confermato che il riso previene l’obesità, hanno sottolineato gli autori, a piccoli aumenti (per esempio dell’ordine di 50 grami/die/pro capite) corrisponderebbe un abbassamento significativo dell’obesità, pari all’1%: in tutto il mondo gli obesi potrebbero passare dagli attuali 650 a 643,5 milioni di persone (con più di 18 anni). Non bisogna comunque esagerare, perché quantità eccessive di riso possono aumentare il rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2, a loro volta associati all’obesità.
Gli occidentali – hanno concluso i ricercatori giapponesi – dovrebbero aumentare il consumo di riso senza però perdere di vista la misura tipicamente orientale, per evitare di trasformare i benefici che esso può garantire in fattori di rischio.
tratto da: https://ilfattoalimentare.it/riso-obesita-consumo.html