Criminalità agroalimentare: 190 illeciti al giorno

Ecomafia

Rapporto Ecomafia 2020 di Legambiente, reati in crescita del 55% rispetto all’anno precedente

Circa 190 tra infrazioni penali ed illeciti amministrativi, ogni giorno, in ambito agroalimentare. Lo rileva il Rapporto Ecomafia 2020 di Legambiente, a proposito dei casi accertati dalle forze dell’ordine nel 2019: in totale 69.369, con una crescita annua, rispetto all’anno prima, del 54,9%.

Se n’è parlato il 18 maggio in una tavola rotonda dal titolo “Lotta all’agropirateria e sicurezza alimentare: una riforma che non può attendere”. Al centro dell’appuntamento in diretta streaming l’iter di approvazione del disegno di legge sui reati agroalimentari, attualmente fermo alla Camera, che introduce nuovi delitti, dall’agropirateria al disastro sanitario. Inoltre, rende più efficace la tutela penale di un settore fondamentale della nostra economia, della salute dei cittadini e dell’ambiente in cui viviamo.

L’incontro è stato moderato e introdotto da Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente. Tra i partecipanti Angelo Gentili, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente, Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, la deputata Elisa Scutellà, relatrice del ddl sull’agropirateria, il senatore Mino Taricco, membro della Commissione agricoltura del Senato, Giovanni Mininni, segretario generale Flai-Cgil. Ha concluso il dibattito Stefano Ciafani, presidente di Legambiente.

I reati più diffusi

Ma quali sono i reati più diffusi in ambito agroalimentare? Al primo posto si trovano le infrazioni compiute nel settore della tutela della flora con 14.652 reati e illeciti amministrativi. Al secondo, quelli sui prodotti ittici con 11.694 reati e illeciti amministrativi. Al terzo, la vigilanza venatoria, l’uccellagione e le attività collegate con 11.387 reati e illeciti amministrativi registrati. L’intero valore dei sequestri per frodi agroalimentari è stato di 550 milioni di euro. Le sanzioni penali e amministrative, invece, ammontano a 55,7 milioni di euro (più 3 milioni derivanti dai pagamenti in misura ridotta).

La stima del valore del pesce sequestrato nel 2019 è di 10,4 milioni di euro, più 32 milioni per 65 imbarcazioni sequestrate.

Lavoratori sfruttati

C’è poi il capitolo caporalato. Sul fronte dello sfruttamento lavorativo, secondo la Flai Cgil, sono 180.000 le persone che in Italia, solo nel settore agricolo, vivono annualmente condizioni di fragilità e ricattabilità. Per questo spesso sono gravemente sfruttate se non addirittura ridotte in schiavitù.

Nel 2019, contro le illegalità nella filiera agroalimentare, sono stati effettuati 614.840 controlli da parte delle forze dell’ordine e dei vari organi dello Stato (pari a 1.684 controlli al giorno). Si è registrato nell’anno preso in considerazione un aumento annuo del 19,3% delle persone denunciate e del 22,2% di quelle arrestate.