Secondo stime dell’ENEA in Italia il consumo di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta il 20% circa del totale e in una situazione di siccità come quella attuale è necessario ridurre la percentuale. In pratica ogni cittadino ha una dotazione idrica (al netto delle perdite) di circa 200 litri al giorno. “Una delle maggiori criticità del nostro Paese – spiega Luigi Petta, del laboratorio tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui ENEA – riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete idrica”. Nonostante l’elevata abbondanza di acqua (garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge) – la rete perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa[1], con punte del 48%. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo ( 6,5% in Germania)”. Secondo stime degli esperti la sistemazione e la digitalizzazione della rete idrica permetterebbero di risparmiare fino al 25% dell’energia.
Un problema altrettanto serio riguarda settori produttivi come l’agricoltura che assorbe il 50% circa del fabbisogno idrico totale. Per affrontare momenti di siccità o di carenza idrica come quello attuale, le aziende agricole dovrebbero adottare sistemi innovativi come l’irrigazione a goccia e subsuperficiale, e puntare sulla ricerca per favorire il riuso delle acque reflue trattate. Un altro capitolo decisivo per affrontare i momenti critici consiste nel responsabilizzare i cittadini verso comportamenti in gradi di ridurre lo spreco di acqua.
Al riguardo ENEA ha elaborato una guida in 20 punti con suggerimenti, buone pratiche e un elenco di errori da evitare in ambito residenziale.
- Mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte: si calcola che un rubinetto gocciolante sprechi fino a 5 litri al giorno.
- Chiudere bene il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente. Ad esempio mentre ci stiamo lavando le mani: in un minuto evitiamo lo spreco di almeno 6 litri; se mentre ci laviamo i denti lasciamo scorrere l’acqua sprechiamo fino a 30 litri ( ne consumiamo solo 1,5 litri se non la lasciamo scorrere). Anche chiudere il rubinetto durante la rasatura consente un risparmio fino a 20 litri.
- Raccogliere l’acqua fredda non utilizzata quando si attende di ricevere quella calda; effettuare prima le operazioni che richiedono acqua fredda (ad esempio per lavarsi i denti) e poi quelle che richiedono acqua calda (ad esempio farsi la barba).
- In cucina, per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura usare bacinelle anziché l’acqua corrente. Si calcola che per bere e cucinare vengano consumati circa 6 litri di acqua al giorno pro capite e per lavare i piatti a mano almeno 40 litri. Tuttavia lo spreco può arrivare anche a 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto.
- Riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare (quando non è salata).
- Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Si calcola che per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio vengano utilizzati fino a 15 litri (7 litri in classe A+++), mentre per un carico di lavatrice (classe A) si impiegano 45 litri. Preferire inoltre programmi di lavaggio a temperature non elevate (40-60° C). Inoltre, con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi elettrici per scaldare l’acqua necessaria agli elettrodomestici.
- Preferire, quando possibile, rubinetti dotati di sensori o di rompigetto aerato che riducono il flusso e hanno maggiore efficacia di lavaggio, avendo cura di mantenerli in efficienza togliendo il calcare.
- In bagno installare uno scarico del water a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri al giorno.
- Scegliere di fare la doccia invece del bagno permette di risparmiare fino a 1.200 litri all’anno. Per fare il bagno in vasca servono da 100 a 160 litri di acqua, mentre per fare una doccia di 5 minuti ne servono al massimo 40, ancora meno se si chiude il rubinetto per insaponarsi.
- Chiudere la centralina dell’acqua in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo (ad esempio, quando si parte per le vacanze).
- Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (lavaggio toilette, lavaggio auto) e per innaffiare (l’acqua piovana è meno dura e più gradita alle piante). Evitare di bagnai il giardino nelle ore calde per ridurre l’evaporazione. In Italia cadono mediamente 800 mm di pioggia l’anno. Questo significa che su una superficie di circa 80 m2 si può raccogliere l’acqua necessaria per una persona per un anno.
- Utilizzare per l’irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione.
- Evitare di lavare l’auto usando acqua potabile, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri.
- Coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l’evaporazione.
- Recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice, per usi domestici, come ad esempio per il ferro da stiro.
- Diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità (potabile, piovana, grigia, nera).
- Utilizzare, ove possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque grigie generate dalle operazioni di igiene personale. Un impianto dedicato al riciclo delle acque da docce, lavabi e vasche garantisce il trattamento per usi “secondari” come lo scarico del water, l’irrigazione delle aree verdi.
- In giardino, attorno alle piante, effettuare un’adeguata pacciamatura[2] in modo da mantenere il più possibile l’acqua nel terreno; preferire piante che necessitano di meno acqua e non irrigare zone impermeabili.
- Installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili. Si tratta di soluzioni che permettono di assorbire fino al 50% di acqua piovana e di rallentare il deflusso della pioggia nel sistema idrico della città, riducendo la possibilità di allagamenti in caso di forti precipitazioni. I tetti verdi favoriscono inoltre l’isolamento termico del tetto, riducono le polveri sottili e favoriscono un microclima più gradevole.
- Nelle superfici esterne agli edifici, utilizzare pavimentazioni drenanti al fine di conservare la permeabilità del sito, favorire la ricarica delle falde e mitigare l’effetto noto come isola di calore.
(1) Dati ARERA relativi all’anno 2021.
(2) La pacciamatura è un’operazione che si effettua in agricoltura e giardinaggio ricoprendo il terreno attorno alle piante con uno strato di materiale al fine di impedire la crescita delle malerbe, mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione e dall’azione della pioggia battente, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, mantenere la struttura e mitigare la temperatura del suolo.
tratto da: https://ilfattoalimentare.it/siccita-enea-acqua-risparmio-idrico.html