da: Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo
Comunicato stampa del 27 dicembre 2013
L'eurodeputato Andrea Zanoni critica la proposta della Commissione
europea Plant reproductive Material law sulle sementi e presenta una
pioggia di emendamenti al Parlamento europeo.
“Va bene rendere la filiera di settore più sicura ma non si possono sacrificare i coltivatori biologici, i giardinieri domestici e i produttori su piccola scala”
“La sicurezza dell'agricoltura europea e il commercio internazionale
delle semi non deve andare a scapito della biodiversità e della libertà
dei piccoli coltivatori europei di crescere e utilizzare le proprie
sementi”. Lo dice l'eurodeputato Andrea Zanoni, membro della commissione
ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento
europeo, che promette: “Al Parlamento europeo stiamo dando battaglia per
impedire che vincano gli interessi delle grandi multinazionali. Ho già
presentato una quarantina di emendamenti, alcuni dei quali insieme alla
collega francese Corinne Lepage, per tutelare le nostre sementi insieme
alle associazioni italiane ed europee che lottano per la tutela dei semi
locali e dei piccoli produttori anche non registrati”.
Andrea
Zanoni punta il dito contro la proposta di legge Plant reproductive
Material law che punterebbe a istituire un organo di controllo,
l'agenzia delle varietà vegetali europee, per analizzare e approvare
ogni pianta e seme coltivati in territorio europeo. “Come risultato
diretto per i coltivatori di tutto il continente non solo non sarà più
possibile scambiarsi tra loro i semi, ma l'intera filiera sarà
appesantita da oneri amministrativi ed economici come l'iscrizione ad un
pubblico registro e il pagamento di una tassa, inoltre sarà proibita la
conservazione dei semi di un raccolto per la successiva semina. Insomma
tutto questo non farà anche rendere la vita impossibile ai nostri
contadini”, attacca Zanoni.
“Migliorare la sicurezza
dell'intera filiera del settore è sacrosanto visto che si tratta di
un'attività con un effetto diretto sulla salute dei cittadini europei.
Ma non possiamo permettere che a farne le spese siano i coltivatori
biologici, i giardinieri domestici e tutti gli operatori attivi su
piccola scala”, incalza l'eurodeputato.
“Adesso la proposta
della Commissione si trova al Parlamento europeo e verrà votata in
sessione plenaria probabilmente il prossimo aprile. In commissione
Ambiente sto facendo il possibile affinché la voce dei piccoli
produttori di semi sia rappresentata e non finisca schiacciata sotto gli
interessi delle grandi multinazionali come la Monsanto”, conclude
Zanoni.
www.andreazanoni.it