Come molti medici hanno imparato e hanno potuto verificare,
moltissime malattie hanno la loro origine nel cattivo funzionamento della flora
batterica intestinale. Nella esperienza di molti medici e pazienti l’ alimento che
più frequentemente si è ipotizzato e
spesso verificato essere concausa dell’alterazione della flora batterica è il
latte ed i suoi derivati (1), (2), (3), fatto comprensibile se si considera come e con cosa vengono nutrite, curate ed
allevate le mucche. L’ esclusione dei latticini dalla dieta ha dato qualche
risultato a molte persone, naturalmente non è stata risolutiva, ma ha aperto la
strada alla comprensione di un meccanismo patogenetico fondamentale per
l’instaurarsi di molte malattie, quello della disbiosi intestinale(4),
della alterazione della sua flora
batterica.
Partendo dalla conoscenza di questo meccanismo si sono cercate altre
cause di danno ed ora è molto accreditata l’ipotesi che il glutine possa esserne una causa(5) (6).
Una grande percentuale delle farine di frumento che ora si trovano in commercio
hanno un contenuto di glutine che negli
ultimi 20-30 anni è salito da un iniziale tradizionale 7-8% ad un attuale 12% e più, per effetto della selezione di varietà che ne contengono sempre maggiore
quantità, perché il mercato le valuta di maggior pregio per la maggiore
duttilità che in fase di lavorazione.
Sicuramente questo
fatto riveste un ruolo importante nel meccanismo della disbiosi ma in seguito,
leggendo l’articolo citato(4) si possono
fare altre ipotesi veramente preoccupanti,
che fanno seguire la pista del glifosate come causa di molti danni per la
salute umana.
I suoi inventori e
produttori hanno sempre sostenuto che
esso è innocuo per i mammiferi perché l’enzima su cui agisce non è presente in
essi . E questo è vero, ma vediamo il seguito, tanto interessante quanto
preoccupante.
Studiando gli effetti del alcuni modelli
di patogenesi.
glifosate(4, cit. ) i ricercatori
hanno messo in evidenza
Il primo è la chelazione di molti minerali presenti nel terreno. Calcio,, ferro, cobalto(7),
rame, magnesio, manganese, nichel, zinco diventano insolubili, non assorbibili e quindi
indisponibili alle funzioni fisiologiche
ed enzimatiche di cui sono cofattori indispensabili, il che ne comporta l’inefficienti(8)(9 ).
Una di queste catene è quella del citocromo
P450(10), importante nel processo di detossificazione degli xeno- bionti. Esso è un enzima, o meglio una catena di enzimi,
che ha un ruolo fondamentale e specifico nella rimozione dei farmaci e di altre molecole estranee.
Il secondo meccanismo riguarda il trasporto dello zolfo e la
sintesi degli aminoacidi aromatici(11) fenilalanina e tirosina e dei composti
fenolici come la metionina, basata sulla
presenza dello zolfo.
Questi meccanismi
hanno implicazioni profonde e fondamentali(12). Tutte queste azioni di
sintesi di aminoacidi e vitamine avvengono del tubo gastroenterico, e ne è
protagonista la flora batterica intestinale. E’ quella la principale officina
che fabbrica le nostre vitamine, i nostri aminoacidi. La quantità di materiale
genetico contenuta nelle cellule dei batteri intestinali è pari all’80% del
totale di quella contenuta in un corpo umano (13), se questo dato può esprimere la “loro laboriosità” e
l’importanza della loro “salute”.
Iornando al glifosate(14)
è vero che esso non agisce sulle cellule
dei mammiferi. Ma agisce ed è capace di
distruggere la loro (nostra) flora batterica.
Di conseguenza l’ipotesi è questa: l’aumento della celiachia
e delle intolleranze alimentari dipende si dalla scarsa qualità del cibo e dal
suo contenuto in glutine, ma anche dalla ridotta efficienza della sua flora
batterica alterata. E dalla disbiosi intestinale dipende l’alterazione della
funzionalità dell’ intestino, la capacità di riassorbimento, l’integrità ed il
trofismo della mucosa, il diametro dei suoi pori e quindi la dimensione delle
molecole che attraversano la parete intestinale e la conseguente minore o
maggiore attivazione e risposta del sistema immunitario. Le Placche del Peyer
sono la prima e forse più importante stazione del sistema immunitario(15). E’
verosimile che a causa della infiammazione cronica delle pareti intestinali
nascano poi le malattie autoimmuni e le malattie degenerative ma anche il diabete
e le malattie dismetaboliche, cardiovascolari, degenerative e neoplastiche(16)
e anche patologie psichiatriche come l’autismo(17).
In veterinaria si è già dimostrato che alimentando polli con
cibi che contengono glifosato avviene una selezione della flora batterica per
cui scompaiono molti lattobacilli e compare il Clostridium Difficilis (18), che
è causa di malattie già descritte e diffuse fra i polli e difficilmente
curabili.
Cosa avviene invece negli umani ? Qui di seguito propongo una rassegna della letteratura
scientifica internazionale sui i principali effetti che questo micidiale
prodotto provoca in noi.
La deplezione di serotonina può essere causa dell’obesità(19),
mentre la deplezione di fenilanina provoca deficit di tirosina e quindi di
dopamina, che può essere causa dell’aumento di malattia di Alzheimer(20).
Invece la mancanza di zolfo, per il suo ruolo nella sintesi del colesterolo precursore del testosterone,
e la contemporanea carenza di zinco possono essere concausa della diffusissima ed ingravescente
infertilità maschile(21),(22).
Tutto questo sta avvenendo anche per la specie umana. Il 70%
della terra arabile del pianeta è trattato con glifosate, più del 70% del cibo
ne contiene tracce. Metà dei cittadini europei
non esposti direttamente in agricoltura a loro volta ne hanno traccia
nell’urina(23).Grazie anche al fatto che è ormai diffusa una pratica agricola
potenzialmente genocida, la accelerazione della maturazione del grano attraverso
il trattamento del grano in fase di prematurazione con glifosate, per ottenere una sua più rapida essicazione(24).
Purtroppo poi viene rapidamente trasformato in farina e messo sul mercato nelle
forme che tutti conosciamo
Molti studiosi ritengono che a causa della diffusione e
della concentrazione del glifosate stia avvenendo una sperimentazione a carico
della specie umana su una scala senza precedenti, un esempio perfetto di
rottura profonda dell’omeostasi naturale da parte di una tossina ambientale (25),(26).
Ci sono studi che dimostrano la relazione tra aumento
dell’uso di glifosate e l’aumento delle diagnosi di autismo(17,cit. ), di tumori della tiroide, di morti per malattie
intestinali. Sono dimostrate relazioni tra glifosate ed i tumori della mammella
estrogeno-dipendenti(27), difetti alla nascita (28), (29), con i linfomi non
Hodgkin(30),(31), del testicolo e i mielomi. Queste sono le principali e più
recenti informazioni sugli effetti del glifosate.
Una autentica
minaccia si aggira per il mondo e
minaccia soprattutto le generazioni future. In una ricerca negli USA su madri
che allattano nel 30% dei casi si trova
glifosate nel latte materno a concentrazioni anche cento volte più elevate di
quelle ammesse nell’acqua per ritenerla potabile(32). E nessuno può ancora dire
quali effetti ci saranno sulle
generazioni future, quali meccanismi epigenetici saranno innescati e come si
manifesteranno
Data la
latenza con cui si manifestano i suoi effetti
siamo solo all’inizio della
percezione del danno, di cui vediamo solo
la punta dell’iceberg. Il potere del convincimento della multinazionale che lo
produce, la comodità e l’immediato interesse economico dei contadini, la
disinformazione sistematica costituiscono una barriera quasi inespugnabile.
Nel resto del mondo il glifosate è legato alle coltivazione OGM, ed i prodotti OGM ne contengono tutti,
mentre in Italia esse sono vietate dalle regioni ma non per questo in Italia se
ne usa poco. Gli unici dati disponibili sono i 55 000 litri della provincia di
Treviso e i 290 000 della provincia di Ravenna. Da questi si può estrapolare
che nella provincia di Verona se ne usino tranquillamente 200 000 litri/anno. L’unica
regione in cui viene dosato nelle acque superficiali è la Lombardia, dove ne
viene trovato nell’80% dei camponi delle acque superficiali.
Anche questo dato non può essere ignorato
dalla classe medica ed un ampio dibattito dovrebbe scaturire su questi temi.
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(32) Il test è stato commissionato dalla associazione” Moms Across America” e dalla
rivista” Sustainable Pulse”
Ho inoltre consultato:
E. Burgio Ambiente e Salute, Inquinamento, interferenze
sul genoma umano e rischi per la salute, ed. Ordine dei medici di Arezzo, 2012
Marie Monique Robin: “Il mondo
secondo Monsanto” Arianna Editrice, 2009