Stiamo parlando del +15% riguardo l’aumento degli operatori Bio in generale tra il 2017 e il 2016 – mentre i distributori aumentano del 19% e gli importatori del 27,4% -, nonché + 13% quello delle superfici che arrivano a 1,7 milioni di ettari. Tutte le filiere produttive che sono coinvolte nel processo di conversione in corso che, secondo le aspettative manterrà il suo trend di crescita anche nel 2019.
Le start-up
Sotto l’ombrello della produzione sostenibile, all’interno dell’Innovation Hub della fiera, abbiamo incontrato una giovane start-up, fondata da ragazzi di età compresa tra il 20 e i 30 anni, che ha realizzato l’app Distri che punta a diventare, da qui a cinque anni, il tripadvisor della produzione agricola Bio e a Km 0.
  “Abbiamo appena lanciato l’app – ci spiega Julien Lecerf – e l’obiettivo, da qui a cinque anni è che vi si registrino ad un prezzo che varia dai 20 ai 50 euro, tutti gli operatori biologici della Francia, agricoltori, ad esempio o anche distributori. Il passo successivo sarà di estenderla anche all’Europa a cominciare dal Belgio. Il consumatore attraverso l’app potrà facilmente individuare l’operatore più vicino, scrivere recensioni sulla sua esperienza o lasciare suggerimenti”. Sempre quest’anno, infine, è stata lanciata quest’anno la prima AGreen start up competition che combina innovazione in Agro-ecologia, in agricoltura, negli impianti e nell’ambiente e che per la prima volta ha aperto del porte della fiera a stuoli di studenti e giovanissimi imprenditori ai quali erano rivolti anche una serie di workshop.
Innovation Hub
Sempre nel quadro dell’Innovation Hub, Copeeks Sas, ha lanciato da un anno sul mercato francese un sistema integrato connesso alla rete, una sorta di supporto (a forma di antenna) installabile a terra (sia campo aperto che serra) a cui sono agganciati una telecamera, dei sensori e una trappola per infestanti.
“Crea immagini ad alta risoluzione – spiega Jolie Champion, business developer dell’azienda di Lannion– e dati sono trasmessi in tempo reale al computer dell’agricoltore o al suo telefono per permettergli di controllare la produzione in remoto. I sensori inviano dati sulle condizioni di umidità e di calore del suolo e dell’aria, nonché sulla velocità del vento”. Il sistema comprende anche una specie trappola che cattura i parassiti, li studia e permettere al produttore di decidere in tempi veloci il miglior trattamento da applicare. Per le orticole sono sufficienti due installazioni per ettaro mentre per le colture cerealicole ne basta una per l’intero campo”. Si basa invece sulla tecnologia LED la novità presentata da Toótem, azienda specializzata in sensoristica e illuminazione da serra con sede a Nieul-sur-Mer a Le Payaud, attualmente al test di mercato in Francia su tre tipi di coltura in serra, pomodoro, cetrioli e fragole. “Abbiamo sviluppato un nuovo sistema di illuminazione LED – spiega Marie-Pierre Bonnet di Toótem – connesso al web di modo che il produttore può ricevere in tempo reale informazioni relativamente al fabbisogno di luce della pianta. Il costo di installazione in Francia è di 40 euro al metro. La nostra ricerca ha individuato, nello spettrometro, la perfetta combinazione tra luce bianca e luce rossa, per i tre tipi di colture testate. In questo modo possiamo garantire ottimi risultati di resa a fronte di significativi risparmi sull’input energetico”. 
Le novità varietali 
Alcune novità varietali sono state lanciate nel corso del contest Sival Innovation 2019. Tra queste, una nuova varietà di melone costoluto premium, lanciato questo mese dalla sementiera Gautier semencesin partnership con l’azienda Force Sud specializzata nella produzione e vendita si meloni. Il suo nome commerciale è Le Costelet ed è dello stesso tipo del melone Charentais. Ha un aroma moscato, la polpa dolce e succosa, un profumo facilmente riconoscibile ed è caratterizzato da una particolare resistenza ai bioaggressori cosicché si presta alla coltivazione Bio. La castagna Bellefer è stata proposta, invece, da Inra, Ctifl e Invenioche hanno sviluppato un prodotto in grado di rispondere alla crescente domanda di mercato. E’ una castagna resistente e perciò adatta alla trasformazione, ha una resa del 95% dopo la sgusciatura, garantisce una produttività di 5 tonnellate per ettaro,  buone qualità organolettiche e una buona resistenza ad alcune fitopatologie. Armelle è la prima fragola, nata da una collaborazione tra Ciref e Armeflhor, che può essere coltivata nei climi caldi. La richiesta è stata sollecitata dai produttori della regione de la Reunion ove le temperature sono più alte. Ha inoltre dimostrato una buona resistenza alle malattie legate alle condizioni climatiche. Anche Rijk Zwaan France ha lanciato un luovo prodotto che ha conquistato il terzo posto del Sival Innovation Awards per la categoria novità varietale. Si tratta di una rucola con inedite foglie tonde dalla superficie liscia. Ha una buona shelf-life, resiste alle lavorazioni e può essere raccolta e venduta a mazzetti.
Fuori suolo
Sul fronte delle soluzioni, Premiere Tech ha lanciato l’ultimo prodotto della gamma Pro-Mix, dedicata ai substrati per le coltivazioni fuori suolo. Si tratta di Pro-mix Cwx che è destinato alla produzione di fragole fuori suolo ed è un costituito al 100% da cocco lavato e certificato per l’assenza di parassiti e infestanti. Il cocco proviene dagli stabilimenti dell’azienda situati in Sri Lanka aperti nel 2011 a seguito dell’investimento di Premier Tech nell’impianto Tropicoir Lanka Ltd che si trova a Pita Kotte.