Roma, 8 aprile 2021. Dopo oltre un anno d’immobilismo finalmente dovrebbe partire anche in Italia quel processo partecipato con gli altri Ministeri, le Regioni, le Associazioni di categoria e della società civile, per scrivere il documento di programmazione della PAC post 2022, che l’Italia dovrà trasmettere alla Commissione UE entro la fine di quest’anno. Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura si tratta di una importante novità dopo mesi di silenzio da parte del Ministero competente e di desolante attesa dopo ripetute richieste di informazioni sui tempi e modalità di redazione del Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022. L’Italia è in grave ritardo, fanalino di coda tra gli Stati membri dell’Unione Europea, nella stesura di questo importante documento programmatico per la politica agricola comune nazionale, che dovrà stabilire come spendere le risorse assegnate al nostro Paese dalla nuova PAC. Nel complesso le risorse a disposizione dell’Italia con la PAC nel periodo 2021-2027 ammontano a 36.359 milioni di euro a prezzi correnti e a 32.311 milioni di euro a prezzi costanti, ma si tratta solo delle risorse comunitarie al netto del cofinanziamento nazionale per lo Sviluppo Rurale. Una parte di queste risorse saranno utilizzate nei prossimi due anni con il Regolamento transitorio della PAC che ha prorogato i vecchi strumenti di programmazione. Si tratta comunque di un fiume di risorse pubbliche che tutti i cittadini versano all’agricoltura per promuovere una autentica transizione ecologica a tutela dell’ambiente e della salute pubblica e non solo per garantire un giusto reddito agli agricoltori.
L’auspicio della Coalizione #CambiamoAgricoltura è che dalle parole si passi adesso rapidamente ai fatti, confermando l’avvio del processo partecipato entro la fine di questo mese, garantendo trasparenza ed un’ampia partecipazione, non solo formale ma sostanziale, evitando tavoli di confronto separati o tematici.
L’agricoltura italiana ha bisogno di avviare rapidamente la sua transizione agroecologica dando priorità allo sviluppo del biologico nel Piano Strategico Nazionale, attraverso un ampio confronto tra tutti i soggetti interessati, coinvolgendo non solo le Istituzioni e le Associazioni di categoria ma anche le Associazioni della società civile che rappresentano beni comuni ed interessi diffusi, non corporativi. Perché il futuro dell’agricoltura riguarda non solo gli agricoltori ma tutti i cittadini consumatori.
Comunicato stampa inviato dall’Ufficio Stampa Slow Food per conto della Coalizione #CambiamoAgricoltura.