14 aprile 2015
Nel 2013 l’agricoltura convenzionale ha perso il 4% di occupazione e di reddito
aziendale. Nello stesso periodo, secondo i dati del rapporto Inea sullo stato dell’agricoltura
presentato alla fine del 2014, sono aumentati drammaticamente i costi di
produzione per l’uso di concimi (+8,8%) e pesticidi (+2,3%). La chimica non aiuta il reddito degli
agricoltori ma il governo italiano si limita a programmare un 'uso sostenibile'
dei pesticidi invece che puntare sull'alternativa biologica. A denunciarlo
è il Tavolo contro i pesticidi, di cui fanno parte 16 associazioni nazionali
ambientaliste e dell'agricoltura biologica, in occasione del convegno che si tiene oggi al
Cnr sul “Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari coordinamento, ricerca e innovazione”, a cui partecipano
rappresentati di tutti i ministeri interessati.
“L’attuale
impostazione del Piano di Azione Nazionale – dice la portavoce delle
associazioni Maria Grazia Mammuccini -
consente ai Piani di Sviluppo Rurale di considerare sullo stesso piano
l’agricoltura biologica, quella integrata e altri metodi come quello
conservativo, che fanno uso di pesticidi. Insomma si investono soldi pubblici
per finanziare pratiche che fanno uso massiccio di pesticidi probabilmente
cancerogeni, come il glifosato. Un’azione inammissibile".
"Con queste
premesse il Piano - continua la portavoce del Tavolo – fa si che
la quasi totalità delle risorse
dei Piani di Sviluppo Rurale a disposizione per assistenza tecnica e formazione
vengano assorbite per la formazione dei
produttori e di tutte le maestranze sempre e principalmente sull’uso
sostenibile di potenziali cancerogeni . Patentini e riconoscimenti vari
appesantiranno ancora di più la burocrazia che grava sugli agricoltori.
Così rischiamo
che non ci sia nessuna risorsa a disposizione per sostenere la conversione
verso il biologico e il biodinamico che non fanno uso di pesticidi,
aumentano il reddito degli agricoltori e creano maggiore occupazione per i
giovani”.
Il nostro Paese è - secondo un rapporto
dell’Ispra del febbraio 2015 – è il maggiore consumatore tra quelli dell’Europa
occidentale di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi
rispetto a quelli della Francia e della Germania. Molto alto anche il numero
delle sostanze di cui si trovano importanti tracce nelle acque: 175 tipologie
di pesticidi nel 2012 a fronte dei 166 del 2010 e di 118 del biennio 2007-2008.
E le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono il glifosato
e i suoi metaboliti, il metolaclor, il triciclazolo, l’oxadiazon, la
terbutilazina. Per quanto riguarda il glifofosato, le associazioni tornano a chiedere al
governo di mettere al bando il pericoloso pesticida dichiarato “probabile
cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), solo
poche settimane fa.
Del Tavolo fanno parte: Aiab, Associazione per
l'Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio, Firab, Italia Nostra, ISDE – Medici
per l’ambiente, Legambiente, Lipu, PAN Italia Slowfood, Terra Nuova,Touring
Club Italiano, Associazione Pro Natura,SIEP, UpBio, WWF.
La Portavoce del Tavolo delle associazioni Maria Grazia
Mammuccini: 3357594514
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