Messaggio di solidarietà al presidio del 9 Settembre contro lo "sblocca Italia"

DA TERRAVIVA
ISDE (non fa parte della nostra rete ma è allineata con noi su tanti temi) mi chiede di mettervi al corrente della sua iniziativa di solidarietà contro lo "sblocca Italia".

Intendiamo con questo messaggio esprimere la nostra condivisione e piena solidarietà al presidio indetto per il 9 Settembre davanti a Montecitorio per contrastare il Decreto Legge definito “Sblocca Italia”. Fin dal primo momento in cui esso è stato emanato abbiamo espresso la nostra più profonda preoccupazione riguardo al “fervore” legislativo del Governo in materia ambientale. In realtà le nostre perplessità riguardano l’intero percorso legislativo che con “Destinazione Italia”, “Ambiente Protetto” e “Sblocca Italia” ha visto uniti senza soluzione di continuità questo Governo e il precedente in unazione che ci fa retrocedere sul piano delle tutela dell’ambiente e della salute verso una condizione peggiorativa rispetto all’attuale quadro normativo Comunitario. Abbiamo espresso le nostre perplessità nel documento “Come ti smantello il passato e ti trivello il futuro” scaricabile dal sito; invitiamo tutti a leggerlo: http://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/09/2014-10-Documento-ISDE-contro-Sblocca-Italia-Come-ti-sotterro-il-passato-ti-trivello-il-futuro.pdf 
La volontà del Governo centrale di effettuare una profonda revisione delle competenze Stato Regioni, assegnando allo Stato il ruolo di guida, imponendo soluzioni anacronistiche e insostenibili e riducendo di fatto l’autonomia dei vari territori anche nelle Regioni a Statuto Speciale, ci sembra spinta da logiche che vanno contro i principi e le azioni che la Comunità Europea e la stessa comunità scientifica internazionale chiedono che siano assunti da tutti i Governi nel prossimo incontro di Parigi: abbattimento delle emissioni di gas serra globali, adozione di misure per contrastare i cambiamenti climatici, difesa del suolo come elemento centrale degli equilibri della biosfera e come luogo di produzione salubre del cibo, difesa della qualità e dell’accesso alle risorse di acqua dolce sempre più scarse. 
Con questi provvedimenti il Governo invece riduce gli incentivi alle fonti rinnovabili vere confermandoli per le cosiddette assimiliate e mantenendo di fatto la distorsione del mercato a favore di queste ultime; apre la strada al “carbone pulito”, al settore geotermico ad alta entalpia (tutt’altro che scevro da pericolose ricadute ambientali!), alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. 
Si ignora completamente l’appello di ricercatori e scienziati che dimostrano come la strada delle energie fossili sia del tutto perdente; nei SIN si permette di aggirare l’obbligo di bonifica secondo il principio comunitario del “chi inquina paga” anzi si concedono agevolazione economiche per riconversioni industriali che, senza alcuna garanzia per una vera bonifica, aggiungono nuovo inquinamento. 
Addirittura si è data la possibilità ai grandi poli produttivi di scaricare a mare e in corsi d’acqua secondo la loro capacita produttiva oltre i limiti finora consentiti, metalli pesanti pericolosi quali alluminio, arsenico, cromo, ferro, piombo, cadmio nichel, mercurio e solventi organici. Come dire che più si è grandi e più si è autorizzati ad inquinare! 
Con il decreto “Sblocca Italia” si è poi consentita tutta una serie di superamenti e semplificazioni di vincoli ambientali visti come ostacolo alla crescita economica e non come controllo e garanzia delle difesa di diritti collettivi a salvaguardia dell’ambiente e della salute. 

In particolare all’art.35 gli inceneritori di rifiuti, che per la normativa italiana rientrano fra le industrie insalubri di classe I, vengono definiti “infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale, ai fini della tutela della salute e dell’ambiente” e, in base ad evidenti errori di valutazione e di calcolo, ne viene prevista la costruzione di nuovi e per quelli esistenti ne viene disposto l’utilizzo al massimo della loro potenzialità con superamento dei vincoli territoriali. In questo modo non vengono sanzionate le amministrazioni che non raggiungono neppure gli obiettivi minimi di raccolta differenziata, vengono penalizzate quelle che li hanno ampiamente superati, si pone un freno ad una vera gestione virtuosa dei rifiuti e si consente il peregrinare di ingentissime quantità di rifiuti attraverso tutto il Paese. 
Tutto ciò è a dir poco paradossale in quanto vengono completamente ignorati sia la normativa vigente in ambito europeo - recepita anche dal nostro Paese - che indica la scala delle priorità nella gestione dei rifiuti privilegiando riduzione e recupero di materia rispetto al recupero di energia, che lo stesso Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, incluse le indicazioni fornite dal Comitato Tecnico Scientifico per la sua attuazione. 
Anche su questi temi il parere di noi Medici per l’Ambiente non è mancato, con il recente Position Paper sulla gestione sostenibile dei rifiuti scaricabile dal sito ISDE (http://www.isde.it/wp-content/uploads/2014/02/2015-08-12-Position-Paper-RIFIUTI-finale.pdf). 
Per tutti questi motivi intendiamo ribadire, auspicando la massima partecipazione all’iniziativa, la nostra piena condivisione a questo presidio in cui si riconoscono le tante realtà di Cittadini, Comitati, Associazioni, Società Scientifiche che da tempo la salubrità del proprio ambiente ed il futuro dei propri figli. 
Per ISDE Agostino Di Ciaula, Patrizia Gentilini, Ferdinando Laghi, Vincenzo Migaleddu 
7 Settembre 2015