ASSOCIAZIONE REGIONALE
APICOLTORI SICILIANI
VIA REMO SANDRON 63 90143 PALERMO
Spett.le Presidente,
ci ha stupito
e allarmato la notizia che la Confagricoltura di Catania darà ospitalità, il 17
luglio c.m., alla Monsanto per una giornata di propaganda sulle straordinarie
capacità del Randop.
Fermo
restando l’incontestabile diritto di ogni associazione di fare ciò che meglio
crede sia fatto nell’interesse dei propri associati, riteniamo tuttavia nostro
diritto protestare contro delle scelte di politica agricola che da tempo
riteniamo fortemente lesive del nostro lavoro, di ciò che resta degli equilibri
ambientali, e, in ultima analisi, anche degli stessi interessi del mondo
agricolo che dite di rappresentare.
Mi permetta
di elencarLe alcuni dati, dei quali Ella è certamente a conoscenza, ma che qui
riassumo solo per più chiaramente supportare quanto le comunicherò in
conclusione:
11Nel 2014 i
ricercatori dell’ISPRA hanno messo a confronto le dichiarazioni ufficiali dei
produttori di glyfosate con le ricerche indipendenti fatte in tutto il mondo
sugli effetti di questa molecola. Per Sua comodità e completezza di
informazione le allego questo lavoro.
Qui mi preme estrapolare ciò che dice a proposito degli effetti sulle
api e di seguito lo riporto.
“Effetti sugli insetti
Sono stati riscontrati aumenti significativi di mutazioni nel moscerino
della frutta quando le larve sono state esposte al Glyfosate durante lo
sviluppo (Kaya et al., 2000).
Per quanto riguarda le api ed altri insetti utili
risulta esiziale l’uso diffuso e incontrollato del glyfosate, soprattutto in
presenza di zone di raccolta delle acque superficiali, corpi idrici lentici,
fioriture spontanee e da colture agrarie, che costituiscono fonti di intenso
approvvigionamento trofico. I danni fisiologici, e l'impatto biologico del
glifosato sono coerenti con tutte le condizioni note relative al “Colony
Collapse Disorder” (CCD, vedi tabella 1). Il glyfosate può essere presente
nell’ambiente durante tutto il periodo di foraggiamento determinando
un’elevata esposizione delle api. Essendo persistente e cumulativo può accumularsi
nel nettare e negli altri prodotti vegetali utilizzati dalle api.
Tabella 2: Azione del Glyfosate e sintomi del
CCD
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Glyphosate
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CCD
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minerale chelante, diminuisce le sostanze nutritive
nelle piante
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Malnutrizione (unica universale condizione per tutti
i casi di CCD)
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azione antibiotica sui batteri intestinali benefici
(Lactobacillus e Bifidobacteria)
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Perdita di Lactobacillus
e Bifidobacteria, critici
per la capacitò di digestione delle api
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Neurotossina
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Variazioni comportamentali
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Interferente endocrino
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Disorientamento
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Immuno-soppressivo
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Soppressione del sistema immunitario
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Stimola i patogeni fungini
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Aumento dei casi di Nosema
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2 2 In questi anni si
sono moltiplicate le ricerche di glyfosate negli alimenti e i risultati sono in
generale quanto meno allarmanti.
Le riporto solo alcuni dati relativi ai prodotti
dell’alveare: a) nel 2017 Aspromiele ha fatto un biomonitoraggio sugli apiari
nella provincia di Asti. I livelli di glifosato nel polline raggiungevano 274
ppb, a queste concentrazioni il polline non è commercializzabile e gli effetti
sulla covata sono certi; b) dai primi risultati delle analisi fatte da Floramo
Corporation nel 2017 sui mieli e sulle melate prodotti negli agrumeti, il
glyfosate è quasi sempre presente in percentuali sino a 40ppb (il limite di
legge è 50ppb x il convenzionale, 10ppb per il biologico) di fatto
compromettendo tutta la produzione di miele di agrumi biologico.
3 3 Floramo
corporation che analizza, anche per conto della repressioni frodi, centinaia di
mieli all’anno provenienti da tutto il mondo, nel 2016 ha trovato
contaminazioni da glifosate ben oltre il limite di 50ppb nel 16% dei campioni
analizzati; ma il 46% era comunque contaminato.
Come apicoltori da tempo verifichiamo lo stato di
sofferenza delle famiglie d’api. Sappiamo che le cause sono molteplici e tutte
legate alle azioni umane. Crediamo agli studi che parlano del glyfosate come un
interferente endocrino per le covate, come corresponsabile dell’abbattimento
delle difese immunitarie, come sinergizzante nello sviluppo di alcune
patologie, in particolare il nosema. Le
ricadute sulla salute delle persone e sull’immagine dei prodotti dell’alveare
causate dall’inquinamento da glyfosate possono essere devastanti.
Sono certo che Ella concordi con me che i costi e i
vantaggi nell’uso di una sostanza non sono solo quelli che derivano
nell’immediato al singolo individuo che ne fa uso, ma devono comprendere, per
quanto nelle nostre conoscenze, anche i costi sociali e ambientali a medio e
lungo termine che quell’uso produce. Questa impostazione insieme al principio
di precauzione è quella che l’Europa ha scelto e cerca di mettere faticosamente
in pratica.
Noi, come Associazione regionale Apicoltori Siciliani,
facciamo la nostra parte e in tutte le sedi, locali e internazionali sosteniamo
la necessità e urgenza di mettere al bando il glyfosate.
Ci saremmo aspettati uguale attenzione da parte di una organizzazione
importante come Confagricoltura e, quantomeno, un approccio critico al
problema.
Ma di fronte a una scelta così schierata ci sentiamo
costretti ad essere presenti il 17 luglio in via Zia Lisa per poter informare del
nostro punto di vista gli agricoltori che interverranno all’incontro. Con noi
saranno presenti tante altre organizzazioni di produttori e cittadini che
proveranno a raccontare altre “verità” sulla forza irresistibile del glyfosate.
Sono convinto che ciascuno di noi, anche il “peggiore”,
agisce secondo dei principi che sceglie nella maturità e segue nel corso della
propria vita; io ho scelto il principio contenuto in un antico detto di un
popolo africano: non abbiamo la terra in
eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli.
Mi piacerebbe discutere con lei intorno a questa frase.
Cordialmente
Il
presidente
Giovanni Caronia