Al Sig. ing. Marino Zorzato
Vicepresidente della Giunta
Regionale del Veneto
Venezia
Signor
Vicepresidente,
dopo lo scambio di idee avvenuto nel
ristretto ambito della “tavola rotonda” in foresteria Serego – Alighieri del 05/12/2013, siamo stati pressati da
Associazioni, esponenti della cultura, Comitati
locali e cittadini che avrebbero desiderato partecipare ad un ampio dibattito
sui problemi della Valpolicella, ma di fatto esclusi per la forma che era stata
data all’incontro.
Riteniamo allora utile, anche dopo il
resoconto pubblicato sulla stampa ed il ripetersi di proteste di comitati
locali nonché di risposte inadeguate e fuorvianti di alcuni amministratori
locali, riprendere i temi della conservazione della Valpolicella, o meglio , di
quanto ne rimane, e della promozione dell’agricoltura tradizionale, della
valorizzazione del paesaggio e della natura, e di condividerli con Lei. E lo
facciamo, per mezzo di questa lettera aperta, prima della primavera, come verbalmente
concordato con Lei, e prima che la Regione abbia portato all’approvazione la
legge sul contenimento (drastico,
ormai sperano tutti ) del consumo di suoli agricoli a fini residenziali e
produttivi nella nostra regione.
Dopo questa necessaria premessa
passiamo ad esporre alcune considerazioni.
La Valpolicella, fino agli anni ’50,
era un luogo, a valle dei monti della Lessinia e delimita a sud dall’Adige,
dove beni comuni, come bellezza, biodiversità, armonia del paesaggio, l’agricoltura
tradizionale, assieme a storici e raccolti agglomerati urbani, costituivano un
insieme di grande valore, arricchito dalla presenza di pievi, chiese, ville
patrizie corredate da grandi viali alberati ed estesi broli.
Oggi - 60 anni dopo - questo prezioso
territorio è frantumato, attraversato e costretto da tre grandi strade
commerciali (Parona– Domegliara, Parona – S.Ambrogio, Santa Maria– Negrar),
coperto in parte significativa da nuovi insediamenti urbani e trasformato di
fatto in una unica grande periferia urbana, senza rispetto di paesaggio,
agricoltura, vicinanza ad edifici di pregio architettonico.
Nel frattempo la popolazione della
valle è raddoppiata, passando da 35.000 a 70.000 abitanti (con una densità di
365 abitanti/chilometro quadrato, quasi il doppio dei 200 della media nazionale) e ben diciotto
volte superiore a zone a vocazione vinicola come quella di Montalcino (Siena) ,
in attuazione di P.R.G. (Piani Regolatori Generali ) proposti dai Comuni ed
approvati dalla Regione, ma con scarsa attenzione in genere ai valori del
territorio.
“Negrarizzazione”
è un neologismo, ampiamente meritato, atto ad indicare scriteriati e dispersivi
interventi urbanistici in Comune di Negrar, pur attuati nel rispetto delle
norme del piano. Ne Ma
dato che la negrarizzazione è categoria comune anche ad altri comuni della
valle, e che ha avuto luogo pur nel rispetto dei vari Piani Regolatori, allora
diviene evidente la manifesta incapacità culturale dei Comuni a pianificare il
proprio territorio o l’impossibilità – per eccesso di pressioni esterne - di
farlo, giustificate queste con la necessità di sviluppare l’economia facendo
lavorare le imprese edili.
In realtà invece questo modello di sviluppo, riducendo le aree agricole
ed impoverendo il paesaggio, si poneva in conflitto con i veri interessi dei
cittadini legati invece all’esercizio dell’agricoltura ed interessati
all’incremento del turismo.
La consapevolezza
dell’omogeneità del territorio della Valle e dei suoi valori hanno portato
qualche anno fa alla proposta di legge d’iniziativa popolare, sottoscritta da
6.000 cittadini, per la istituzione di un Parco Regionale, non ancora
esaminato dalla Regione.
Che fare allora? Che fare ora?
Si parla ormai in molte corcostanze di ridurre il consumo di suolo agricolo.
Lei stessa,Vicepresidente, lo sta promuovendo con apposita legge nella nostra
regione; altri Comuni fuori dal Veneto lo hanno già fatto. Noi lo stiamo
gridando da tempo.
Si comincia a parlare in
Valpolicella,- riprendendo una nostra sollecitazione di Comune Unico, d’altronde già previsto come PATI (Piano Intercomunale) nella legge urbanistica
11/04 del Veneto.
Ma sappiano, il Sindaco di Negrar e gli altri Sindaci proponenti, che al Comune Unico si giunge dopo aver scelto
di partire dalla conservazione dell’ambiente naturale e del paesaggio e dalla drastica
riduzione di consumo del suolo agricolo e non agricolo; ben vengano, certo,
anche l’unificazione delle pratiche amministrative, ma, prima di tutto, va
governato con criteri univoci il territorio omogeneo dell’intera vallata.
Si parla di cambiare la
destinazione d’uso ( per mezzo di un accordo di programma) di un’area da artigianale a residenziale in
Comune di San Pietro in Cariano con conseguente edificazione di 350-500 nuovi
alloggi. Ma nella valle gli alloggi vuoti oggi sono già qualche migliaio.
Si scelga allora una modalità di utilizzo diversa di quel vasto compendio-
diciamo noi – e si segua anche il buonsenso. “Ma ci finanziano la costruzione di un tratto di una nuova arteria
stradale che a mezzo di un tunnel ci collegherà a Negrar” dicono gli
amministratori locali.
“E’ proprio quello che nella
Valle non si deve fare” diciamo noi. Il traffico va
ridotto,non incentivato con nuove strade.
Si parla di costruire una
centrale elettrica, sempre a San Pietro in Cariano, con impiego di bio-masse provenienti da
lontano. Gli studi su tale argomento, invece, ci dicono che le centrali a biomasse vanno realizzate
dove queste vengono prodotte; quindi non in Valpolicella.
Alla fine dello scorso 2013 a
Negrar è stato approvato il Piano degli interventi ( P.I.) con nuove estese
lottizzazioni, accanto ad altre areee ad uso residenziale
inedificate ed anche a ridosso di sei
ville storiche di rilevante pregio. L’opposizione principale a tale piano
non è la nostra, ma quella dell’opinione pubblica che finalmente si è
ribellata.
Ci
sia consentito inoltre di ricordare che la Valpolicella è gravata da almeno due
altri pesanti problemi, dei quali qui non ci occupiamo:
la cementeria di Fumane con scavi di marna con ormai inaccettabile devastazione di territorio in
forza di una concessione mineraria che scade nel 2025. E’ in atto il tentativo
di prorogare tale termine e permettere l’apertura di una nuova area di scavo
nella collina di Marezzane che ricade peraltro all’interno del Parco regionale
della Lessinia.
La discarica di R.S.U. di Cà Filissine in comune di Pescantina ( al confine con quello di San Pietro Incariano
) il cui percolato inquina gli acquiferi del luogo ed a cui va cercata una
soluzione che tenga conto finalmente delle preoccupazioni e delle proposte
della popolazione di Balconi (Pescantina ).
A fronte della preoccupante situazione così brevemente descritta
CHIEDIAMO ALLA REGIONE DEL VENETO
1) Di porre in essere tutte le
iniziative di sua competenza per ottenere
che la Valpolicella sia
considerata come un’area geografica omogenea, anche ai fini della valutazione degli interventi urbanistici e che,
conseguentemente, ogni Intervento strutturale ed infrastrutturale in
Valpolicella venga subordinato al rispetto, al restauro ed alla promozione dei
beni comuni della intera vallata e cioè del territorio, della sua bellezza,
biodiversità residua, paesaggio naturale e seminaturale,agricoltura
radizionale, luoghi ed edifici storici, tradizioni e storia locale, nel rispetto
di quanto previsto dall’articolo 9 della Costituzione in materia di tutela del
paesaggio e del patrimonio artistico. Di esercitare pressione politica sul
Sindaco di Negrar per indurlo a rivedere il P.I. testè approvato, con
eliminazione delle non necessarie nuove aree ad uso residenziale, specialmente
se a ridosso di edifici di pregio o di contesti
paesaggistici.
2) Di sospendere l’accordo di
programma Comune di San Pietro in Cariano / Regione Veneto e di chiedere una soluzione
del problema atta a promuovere in quell’area, in luogo di circa 350-500 nuovi
alloggi, nuove attività pubbliche e private utilizzando la compensazione per
finanziare opere all’interno della medesima.
3) Di non consentire la
costruzione della centrale a biomasse a San Pietro in Cariano.
4) Di verificare la congruità del
progetto del P.A.T. ( Piano di Assetto Territoriale ) del Comune di Fumane, alla luce dei criteri
del futuro P.T.R.C. con valenza paesaggistica e della proposta di legge
regionale sulla riduzione di suoli agricoli.
5) Di esprimersi negativamente e
definitivamente sul progetto di escavazione della collina di Marezzane.
Chiediamo invece,
assieme ad una crescente parte dell’opinione pubblica di privilegiare la
cultura, perché la CULTURA, attraverso la diffusione di un Turismo ora ancora
embrionale, può servire anche per mangiare.
La ringraziamo, sig. Vicepresidente, per la Sua attenzione e Le
confermiamo la nostra disponibilità ad incontrarci nuovamente con Lei, come
abbiamo già programmato.
Per:
Associazione WWF
Verona
Associazione
Salvalpolicella
Associazione Terra
Viva
Associazione
Valpolicella 2000
Studio di
Urbanistica Ing. Giovanni Montresor
Averardo Amadio
Averardo Amadio
Presidente
onorario WWF Veneto
Viale Bixio 15
37126 Verona
E-mail
studio.amadio@fastwebnet.it
Verona, 28 Gennaio
2014 – spedita il 19 Febbraio 2014
Hanno sottoscritto
la presente lettera aperta, in segno di condivisione delle motivazioni i
seguenti esponenti della Cultura italiana:
Prof.
Salvatore Settis - Scuola Normale di Pisa
Prof.
Ilvo Diamanti - Docente di Scienza Politica - Università di Urbino
Prof.
Franco Prodi - già Docente di Fisica dell’atmosfera - Università di Ferrara
Dr.
Vittorio Emiliani - Presidente Comitato per la Bellezza
Prof.
Paolo Alghisi - Presidente Accademia dei Georgofili Sezione Nord-Est, Legnaro
PD
Sig.
Christian Marchesini - Presidente Consorzio tutela vini Valpolicella D.O.C.
Prof.
Emanuela Gamberoni - Docente di geografia - Università di Verona
Prof.
Ugo Sauro - già Docente di geografia - Università di Padova
Prof.
Alberto Carton - Docente geografia - Università di Padova
Prof.
Francesco Vallerani - Docente geografia Università Cà Foscari - Venezia
Prof.
Berardino Romano - Docente urbanistica - Università dell’Aquila
Prof.
Andrea Filpa - Docente progettazione urbanistica - Università di Roma 3
Prof.
Gian Maria Varanini - Docente Università di Verona
Prof.
Daniela Zumiani - Docente di Storia -
Università di Verona
Prof.
Silvino Salgaro - Docente di Geografia - Università di Verona
Dr.
Galeazzo Sciarretta - Presidente onorario Ass. Italiana Orchidofili Verona
Arch.
Domenico Luciani - Presidente Fondazione Benetton Studi e Ricerche - Treviso
Prof.
Marco Pasa - Storico - Verona
Prof.
Maria Giovanna Braioni - già Docente Biologia - Università Padova
Prof.
Francesco Butturini - già Preside Liceo classico Maffei - Verona
Arch.
Fulco Pratesi - Presidente onorario WWF Italia
Dr.
Gianfranco Bologna - Direttore scientifico WWF Italia
Dr. Alberto Passi -
Presidente Associazione Ville Venete
Prof. Loredana
Olivato - Docente storia dell’arte Università
Verona