Il costo reale del cibo

Sapete quanto il vostro cibo costa davvero? Come Sustainable Food Trust, anche FoodTank, un' organizzazione statunitense, sente forte il bisogno di comunicare in maniera onesta quale sia il vero costo del cibo, considerato il prerequisito fondamentale per rendere la produzione alimentare più sostenibile. Quest'associazione ha pubblicato un rapporto sul costo reale del cibo (The Real Cost of Food) che esamina gli impatti ambientali e socio-sanitari della produzione alimentare. 
FoodTank ha lavorato instancabilmente per mostrare alla gente come il cibo possa esercitare degli effetti di ampia portata e lunga durata, i cui costi non sono a carico del contadino, né direttamente del consumatore, ma della società intera. Questo potrebbe essere difficile da comprendere, perchè questi impatti non sono sempre ovvi ed evidenti e può essere difficile immaginare le connessioni che esistono tra produzione alimentere e impatti ambientali e socio-sanitari. Molti consumatori, per esempio, fanno fatica a riconoscere il legame che c'è tra l'acquisto di un pollo arrosto a buon mercato per la loro cena e le condizioni dei lavoratori nelle fabbriche di trasformazione di quello stesso pollo (recentemente descritte in un rapporto di Oxfam), o ad intuire l'impatto che la produzione dei mangimi per ovini ha sull'ambiente, o  ad immaginare una connsessione tra il massiccio utilizzo di antibiotici nei capannoni dei polli e la sempre più crescente diffusione della resistenza agli antibiotici. Comprendere i costi economici di questi aspetti è ancora più difficile. 
Il rapporto di FoodTank mette insieme alcuni elementi davvero scioccanti, tra cui:
- Il peso eccessivo di molte persone e l' obesità costano circa 2 mila miliardi di dollari alla sanità globale;
- I sussidi e le assicurazioni agli agricoltori negli Stati Uniti costano ai contribuenti circa 20 miliardi di dollari l'anno;
- Le sovvenzioni dell'Unione europea costano 58 miliardi di dollari;
- La resistenza agli antibiotici costa 10 miliardi di sterline all'anno al Regno Unito e 55 miliardi di dollari ogni anno agli Stati Uniti;
- Gli interferenti endocrini presenti nei pesticidi costano all'UE 157 miliardi di euro;
- I bassi salari pagati dalle aziende come McDonald costano ai contribuenti americani circa 153 miliardi di dollari all'anno  nei programmi di assistenza governativi.
La verità è che il mercato è distorto a favore di chi produce cibo in modo non sostenibile, mentre coloro che coltivano in modo ecologicamente sostenibile e socialmente responsabile in genere si ritrovano a dover affrontare costi aggiuntivi. Gli agricoltori che coltivano su larga scala, d'altra parte, sono sostenuti da sussidi e non sono tenuti a rispondere della maggior parte dei danni che provocano nel produrre il cosiddetto "cibo a buon mercato".
Mentre il danno non si riflette sul prezzo del nostro cibo, questo non significa che non stiamo pagando per questo. La società paga le conseguenze di questi danni attraverso il denaro dei contribuenti, che viene speso per sussidi, per operazioni di bonifica ambientale e per l'aumento dei costi sanitari associati alla dieta povera, alle condizioni dei lavoratori, e all'inquinamento industriale. Esistono anche alcune tipologie di danno a lungo termine potenzialmente irreversibili che avranno inevitabilmente enormi impatti economici, tra cui lo sviluppo di superbatteri resistenti agli antibiotici, il cambiamento climatico e la perdita di risorse naturali.
Ma come può questo sistema essere rettificato? FoodTank spiega come il modello del Calcolo del Costo Reale "possa ridurre il costo del cibo prodotto in modo sostenibile, incorporando le esternalità negative nel prezzo del "cibo a buon mercato'." In che modo? Prima di tutto, abbiamo bisogno di capire dove e come il danno si è verificato e poi trovare un modo per quantificarlo. Una volta fatto questo è molto più facile inserirlo nei costi di produzione.
Abbiamo quindi bisogno di diffondere il modello del Calcolo del Costo Reale, sviluppato dettagliatamente nel rapporto di FoodTank, spiegando perché è essenziale che questo modello sia integrato all'interno di tutto il sistema alimentare. Non si tratta di un compito facile, soprattutto a causa delle lacune nella ricerca, per cui non conosciamo ancora quali siano tutti i costi effettivi, della mancanza di consenso su ciò che Sostenibilità e Calcolo del Costo Reale significhino, e delle svariate opinioni sull'idea di assegnare un valore monetario alle risorse naturali.
Ma questo rapporto, in realtà, è anche un invito all'azione, che sfida le imprese, la società civile, i consumatori, gli agricoltori ad assumersi la responsabilità di cambiare il proprio sistema alimentare. In realtà, il rapporto è molto incoraggiante, perchè contiene studi inerenti le organizzazioni che stanno già seguendo i principi del Calcolo del Costo Reale.
Il Costo Reale di Cibo oltre ad essere un rapporto che deve necessariamente leggere chi vuole capire come le sue scelte alimentari possano impattare sul mondo e sul suo portafolgio, è uno strumento utile per far capire ai governi e alle agenzie internazionali la necessità di una vera contabilità dei costi della produzione alimentare in modo che il denaro dei futuri contribuenti venga utilizzato per risolvere gli enormi problemi che affliggono il sistema alimentare e non per peggiorarli. 

[Fonte:SustainableFoodTrust]

tratto da:
http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3289:il-costo-reale-del-cibo&catid=253:biogricolturanotizie4dicembre2015&Itemid=163