ROMA – Non si fermano le azioni per mettere al bando il glifosato, il principio attivo dell’erbicida RoundUp di Monsanto, inserito dall’Oms ufficialmente tra le sostanze cancerogene per l’uomo nel 2015. A muoversi adesso è la società civile europea. Il prossimo 25 gennaio sarà ufficialmente lanciata un’iniziativa popolare da un comitato promotore che raccoglie sigle da tutta Europa: serve almeno 1 milione di firme in tutto il continente per obbligare la Commissione a prendere posizione.
È possibile infatti esercitare il diritto di iniziativa dei cittadini europei, una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla politica di Bruxelles previsto dal Trattato di Lisbona. La maratona scatterà a fine mese e durerà un anno. Quando sarà stato raccolto 1 milione di firme l’iniziativa verrà depositata a Bruxelles e la Commissione avrà 3 mesi di tempo per decidere il da farsi. L’azione nasce per sollecitare la Commissione europea a prendere una decisione e vietare l’uso del pesticida. Alla fine dello scorso giugno era stata prorogata l’autorizzazione del glifosato per altri 18 mesi, nonostante accese polemiche e proteste.
Il glifosato è messo sotto accusa anche da un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature, che mette in evidenza come potrebbe causare negli esseri umani l’insorgere della malattia del fegato grasso non alcolico.
Gli scienziati hanno verificato questo evento nei propri studi di laboratorio e ora dovranno capire se il glifosato sia in grado di danneggiare anche il fegato dell’uomo. Per la prima volta si è reso concreto un nesso causale tra l’esposizione al glifosato e una grave malattia. Secondo i ricercatori il consumo di basse dosi di glifosato prolungato nel tempo può causare danni alle cellule del fegato, gravi malattie come la steatosi non alcolica e persino la necrosi del fegato.
I ricercatori ritengono i risultati ottenuti come indicatori di possibili gravi conseguenze per la salute e chiedono alle autorità di prendere in considerazione i rischi legati all’esposizione al glifosato che può essere presente anche nell’acqua del rubinetto.
Il glifosato resta ancora oggi l’erbicida più utilizzato del mondo, in Italia la campagna Stop Glifosato chieder la messa al bando di questo principio considerato sempre più pericoloso per la salute e per l’ambiente.
Gentilmente evidenziato da Simone Bernabè
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