Ogm, Ue si spacca e non decide su tre mais transgenici

BRUXELLES - L'Unione europea si spacca di nuovo e si mostra incapace di decidere sull'autorizzazione a coltivare tre mais Ogm sul territorio dell'Unione. I rappresentanti degli Stati membri nel comitato permanente Ue per piante, animali, alimenti e i mangimi (Paff) non sono riusciti a esprimere la maggioranza qualificata necessaria per approvare o respingere la richiesta di autorizzazione di tre mais Ogm resistenti ai parassiti. Si è trattato del primo voto con le nuove regole che permettono ai singoli Paesi di vietare la coltivazione sui rispettivi territori nazionali anche in presenza di un'autorizzazione a livello Ue. L'Italia ha votato a favore dell'autorizzazione di tre nuovi mais transgenici. Anche se l'esito del voto si è concluso con un nulla di fatto, dalla votazione è emerso che si sono pronunciati a favore, oltre all'Italia, anche altri Paesi che hanno vietato le coltivazioni Ogm sul proprio territorio come l'Olanda. Altri, come Germania e Belgio, si sono astenuti riflettendo la spaccatura dei rispettivi governi sul tema, mentre altri ancora si sono schierati con la Francia, che ha votato contro.

Da un punto di vista giuridico, ora la Commissione potrebbe convocare il comitato d'appello, andare nuovamente al voto e, in caso di equilibri immutati, decidere autonomamente di autorizzare i tre mais. Ma potrebbe, come successo più volte in passato, anche scegliere di sospendere la decisione. La settimana prossima il Collegio dei commissari discuterà del funzionamento del processo di autorizzazione Ue per Ogm e sostanze chimiche e nel giro di qualche settimana potrebbe proporre eventuali modifiche. 

"Vedere l'Italia votare a favore dell'introduzione di queste sementi geneticamente modificate è uno schiaffo ai nostri agricoltori", attacca Marco Affronte, dei Verdi europei. "Il voto di oggi è un chiaro segnale che non c'è interesse per le colture transgeniche nell'Ue", che invece "dovrebbe voltare pagina una volta per tutte", dice Franziska Achterberg di Greenpeace Europa. L'associazione delle industrie biotech europee Europabio ricorda che i "tre prodotti sono stati in attesa di autorizzazione per 15 anni e più" e invita la Commissione "ad approvarli a meno che una maggioranza qualificata di Stati membri si opponga". Ma il nuovo quadro legislativo non ha cambiato la situazione di impasse che si presenta regolarmente quando si deve decidere sugli Ogm. La palla torna quindi nel campo della Commissione che "intende ora riflettere sulle prossime tappe", ha dichiarato un portavoce dell'Esecutivo Ue.

"Il voto italiano a favore della coltivazione dei tre mais Ogm, oltre a dare la zappa sui piedi all'agricoltura europea, è pura ipocrisia, dato che in Italia queste colture sono già vietate. Come spiega il ministro Martina questo autogol? -, chiede Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile Greenpeace Italia -. Gli europei, con gli italiani in testa, chiedono agricoltura sostenibile, e non quella intensiva e dannosa per l'ambiente promossa dalle multinazionali dell'agrochimica".

Da parte sua, il dicastero chiarisce:

"Il ministero delle Politiche agricole ha confermato oggi il suo approccio rispetto alla coltivazione di Ogm in campo, dando come indicazione di voto l'astensione, che equivale da sempre alla contrarietà nel comitato competente Ue dove votano i ministeri della salute europei".

tratto da:
http://www.repubblica.it/ambiente/2017/01/27/news/ogm_ue_si_spacca_e_non_decide_su_tre_mais_transgenici-157020391/