Trentino: ecco le nuove distanze per i trattamenti in campagna: sotto i
5 metri solo con lancia a mano, stop dalle 7 alle 21. Dallapiccola: «In
Trentino 800 controlli l’anno» di Chiara Bert
Per il Trentino, che ha nell’agricoltura un settore-chiave, si tratta di un tema sensibile, non a caso l’approvazione delle nuove regole è passata per un confronto durato oltre un anno e non sempre facile con i Comuni (la proposta è stata presentata al Consiglio delle autonomie il 15 ottobre 2015). «Il sistema frutticolo trentino è fortemente impegnato per garantire un'agricoltura attenta alla salute e alla qualità della vita», ha detto l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola, «con le norme adottate oggi introduciamo una serie di regole che rispetto a quanto stabilito a livello nazionale prevedono un ulteriore supplemento di responsabilità, da parte di tutti, nei confronti della popolazione e del territorio». E per ribadire l’impegno su questo fronte Dallapiccola ha anche ricordato che rispetto ai 1600 controlli che vengono svolti ogni anno a livello europeo, «circa 800 li fa da solo il Trentino».
Le distanze minime sono riassunte nella tabella che pubblichiamo in questa pagina. Per i trattamenti effettuati senza strumenti di contenimento della deriva, il limite è di 30 metri, come a livello nazionale, ma riguarda tutti i prodotti e non solo i prodotti tossici o molto tossici. I trattamenti a distanze inferiori a 5 metri sono consentiti solo con lancia azionata a mano con pressione moderata e irroratrice a tunnel. L’esecuzione dei trattamenti a distanze inferiori a 30 metri è possibile solo dalle 21 alle 7 in prossimità di scuole, asili, asili nido, parchi gioco, viabilità ciclo-pedonale. I Comuni restano autorizzati ad adottare misure più restrittive.
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