COMUNICATO
STAMPA
I valori limite proposti
dalla Regione Veneto per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), non sono, non
possono e non devono essere considerati come protettivi per la salute umana.
Tanto più se il criterio utilizzato per la loro definizione è quello
“spannografico” come recentemente dichiarato dal Presidente della Regione
Veneto che pur considera, finalmente quello delle PFAS un “problema serissimo”
Per le sostanze tossiche e
cancerogene, e le PFAS sono tra queste, il valore nelle acque ad uso umano,
come nelle altre matrici fondamentali per la vita, deve essere zero.
Qualsiasi valore guida è,
infatti, privo delle necessarie basi scientifiche e molto spesso rappresenta
solo un valore possibile da raggiungere con le attuali tecnologie.
Deve essere messo in atto
quindi ogni intervento ed azione per garantire
subito acque salubri e pulite alle popolazioni e in particolare ai
bambini, alle donne in gravidanza e ai malati.
Da anni la posizione dell’Associazione italiana
medici per l’ambiente- ISDE, espressa
nella Carta programmatica, è chiarissima in tema di inquinamento delle
acque ad uso umano.
ISDE ritiene che Istituzioni
debbano intervenire per contrastare in
ogni modo l’inquinamento ambientale e nella fattispecie per eliminare gli inquinanti già presenti
nell’acqua ad uso potabile senza ammetterne di nuovi. Non si rende salubre e
potabile l’acqua ope legis attraverso decreti
regionali, leggi nazionali o direttive europee
L’acqua è salubre e potabile
quando non contiene sostanze tali da rappresentare un pericolo per la salute
umana e quindi, nella fattispecie, non deve contenere nella maniera più assoluta alcun quantitativo
di PFAS.
5
Ottobre 2017
Per Informazioni:
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Medici per l'Ambiente - ISDE Italia
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