Ministro Martina: no al rinnovo

Dopo il no francese al rinnovo dell’autorizzazione per altri 10 anni dell’utilizzo di glifosato in Europa, arriva anche lo stop del Ministro Martina. Il titolare del dicastero dell’agricoltura ha affidato a Twitter la propria decisione.
Non è ancora chiaro se il no sia condiviso con gli altri membri del governo Gentiloni o se si tratti di un’iniziativa personale di Maurizio Martina. Intanto l’Ue rinvia la decisione sull’argomento. L’autorizzazione, lo ricordiamo, scadrà il 31 dicembre prossimo.
Vediamo tutti gli ultimi dettagli.

Ministro Martina: no al rinnovo

“No al rinnovo dell’autorizzazione europea per il Glifosate. Italia leader agricoltura sostenibile #StopGlifosato”: con questo tweet, arrivato il 3 ottobre, il Ministro Martina annuncia il suo parere contrario al rinnovo dell’erbicida più utilizzato al mondo.
D’altronde, il titolare del dicastero all’agricoltura non fa altro che ribadire una posizione nota da tempo. In una recente intervista al settimanale Terra e Vita, rispondeva così a una domanda sul rinnovo dell’autorizzazione europea per l’erbicida:
«Siamo stati contrari e la nostra posizione resta questa. Dobbiamo lavorare ad alternative sostenibili per l’ambiente e dal punto di vista economico per i produttori».
Resta da definire la posizione del governo italiano sul tema, essenziale in sede di valutazione del rinnovo dell’autorizzazione a livello europeo.

Coalizione #StopGlifosato, appello al Ministro Martina e a tutto il governo Gentiloni

Su questo tema è di recente intervenuta anche la Coalizione #StopGlifosato che riunisce 45 sigle italiane dal mondo dell’ambientalismo. Oltre che al Ministro Martina, la Coalizione si è rivolta a Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e Gian Luca Galletti, dell’Ambiente, per riaffermare il no al rinnovo all’autorizzazione europea per l’erbicida.
La Coalizione denuncia il “pressing delle multinazionali dei pesticidi sulle agenzie europee, rapporti favorevoli delle stesse agenzie in parte ricavati con il ‘copia e incolla’ degli studi fatti dalle aziende produttrici”. Ricorda inoltre come ci siano “forti e fondati sospetti di cancerogenicità, certezze di inquinamento delle acque e malformazione degli organismi acquatici”. In tale situazione, viene ribadito il ruolo “fondamentale” che l’Italia può svolgere nel processo decisionale europeo:
«È necessario – scrivono – che il Governo italiano confermi il parere contrario al rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni, assumendo la leadership di una coalizione di Paesi che mettono al primo posto la salute dei cittadini, la qualità dell’agricoltura e del cibo e la difesa dell’ambiente».
Il modello, secondo la Coalizione, è quello dell’Austria, che ha chiesto, tramite l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, che la Commissione UE avvii “un’indagine sulla valutazione di rischio relativo al glifosato condotta dall’EFSA, proponendo che non si assumano decisioni in sede europea prima di aver fatto chiarezza sulla procedura seguita da questo agenzia”.

L’Ue rinvia la decisione

Intanto la Commissione europea rinvia la decisione sull’autorizzazione all’erbicida. Il Paff, il comitato Ue per i fitofarmaci, si è infatti riunito il 5 e il 6 ottobre. In queste date era prevista una votazione sull’argomento, ma l’organismo ha deciso di non inserire il voto nell’ordine del giorno, limitandosi a una semplice discussione sulla bozza di regolamento.
La prossima riunione del Paff è prevista per il 23 ottobre. Poi ancora il 12 e 13 dicembre. L’autorizzazione per l’uso di glifosato scadrà il 31 dicembre di quest’anno: la decisione dovrebbe quindi arrivare entro quella data. In caso ci fosse accordo tra i Paesi membri, la votazione potrebbe essere anche fissata durante una riunione straordinaria del comitato.