Le dichiarazioni sul glifosate “probabilmente non cancerogeno”

E’ veramente come il tempo di queste settimane l’aria che tira sulla questione. Un giorno scirocco un giorno tramontana, un giorno fa bene un giorno fa male, ogni organizzazione dice la sua. Neanche al bar del porto a tarda ora ogni opinione ha un così alto grado di autorevolezza. EFSA, IARC, FAO, OMS, solo per rimanere in Europa, oltreoceano non sappiamo (ma immaginiamo). Come giocassero a nascondino, o a spararla più grossa.
Così il risultato è che ognuno fa quello che vuole, che gli fa più comodo, confusione è fatta, ognuno si regoli come vuole. Se qualcuno aveva dubbi sugli effetti almeno si è chiarito il dubbio su chi comanda ai piani alti. Almeno si capisce che il potere delle multinazionali è sovragovernativo, sovranazionale e probabilmente sovrascientifico.
I nostri ministri Galletti, Martina e Lorenzin si sono espressi poco tempo fa per il ritiro, chissà cosa penseranno ora.
Così procederà la desertificazione e la scomparsa di biodiversità, le colture OGM presseranno l’Europa ancora più minacciosamente, le agricolture contadine di tutto il pianeta subiranno un altro attacco, forse decisivo. Il potere in agricoltura sarà ancor più nelle mani di pochi produttori di semi, pesticidi, mercato, trasformazione, commercio, vendita del cibo. Gli ecosistemi e le acque ne saranno ancora più saturi.
Se ora “solo” il 70% della popolazione europea tutta ha residui di glifosate nelle urine nel giro di qualche anno ancora sarà il 100%.
Questa è la portata della dichiarazioni odierne di FAO ed OMS.
Non ho mai visto una simile tempestività e contemporaneità dei mezzi di stampa nel dare la notizia, sembravano campane a festa che annunciano una grande notizia: finalmente liberi di avvelenare! Strano è che questa dichiarazione sia arrivata dopo poco tempo dal pronunciamento del parlamento Europeo, che ha approvato il rinnovo del commercio per 7 anni per 370 voti contro 225 con 105 astenuti. Cosa che fa pensare che l’industria chimica non abbia ancora ponto un ricambio altrettanto promettente. In compenso hanno promesso che faranno più controlli, più analisi. Tristissima consolazione, oltre ad essere lasciati avvelenare ne saremo anche scientificamente informati ed aggiornati.
Sono profondamente convinto, come i 92 scienziati di tutto il mondo che hanno sottoscritto la mozione per il parlamento europeo per sostenere il ritiro dal commercio del glifosate, della probabile cancerogenicità dello stesso ma non è questo l’unico motivo sanitario che mi preoccupa. Ci sono molte altre patologie umane che sono state viste essere in relazione con esso, dalla sterilità alla intolleranza al glutine, dalle malformazioni neonatali, dalla insufficienza renale alle immunopatie, dalla anemia alle malattie neurodegenerative.  Anche se la più paurosa è il cancro, anzi i cancri.
Finché dura la tenzone a colpi di pubblicazioni e voti l’unica cosa da fare era di rispettare il principio di precauzione, a tutti i livelli amministrativi, dai più alti ai più bassi.
Mentre a noi non resta che rimboccarci ancora le maniche e continuare la strada intrapresa di informazione, di contatti con le persone sensibili, di proposte di agricoltura sostenibile.


Giovanni Beghini (nella foto), Presidente della nostra Associazione