Sempre più chimica nelle campagne. Solo il consumo consapevole può far cambiare l’agricoltura

I dati diffusi dall’Ispra sottolineano la pesante eredità di un sistema che tende alla quantità anziché alla qualità della produzione. Il caso del glifosato autorizzato dall’Ue e le battaglie per ridurre la chimica nei campi. La ricetta di Wendell Berry (nella foto): il boicottaggio.


Diserbanti e concimi chimici lasciano nelle acque delle nostre campagne una pesante eredità. La ricerca dell’Ispra non rivela niente di nuovo. Disegna, bensì, le dimensioni sempre più preoccupanti di un fenomeno già conosciuto. E combattuto non soltanto da presunti oltranzisti della difesa dell’ambiente, ma da tante persone comuni, che hanno a cuore soltanto la propria salute e quella dei propri figli, oltre che il bene collettivo. Durante i controlli sono state trovate 224 sostanze diverse, «un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)», dice l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale e «gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute», insieme ad un aumento di fungicidi e insetticidi. Allora perché l’Ue non ha vietato il glifosato? Se lo chiedono in molti, in prima fila perfino lo stesso governo italiano, che aveva varato il piano nazionale «Glifosato zero» a favore di una ricerca mirata alla «produzione di sostanze e procedure per la riduzione di infestanti, rispettose dell’ambiente e della salute». 
Il manifesto di 38 associazioni contro il diserbante 
Ben 38 associazioni — da Slow Food a Greenpeace, da Legambiente al Fai — avevano firmato un appello agli europarlamentari italiani perché votassero per «l’eliminazione del diserbante dalle campagne e città d’Europa». Non è bastato: 225 europarlamentari hanno votato contro il pericoloso erbicida, ma altri 347 hanno detto sì. Così lo scorso 13 aprile il Parlamento Europeo ha deciso di prorogare di 7 anni (anziché di 15) l’autorizzazione all’uso del glifosato, consigliando tuttavia di «non utilizzarlo per il verde urbano, specie nelle vicinanze dei parchi giochi frequentati dai bambini». La stessa Commissione ambiente dell’Ue aveva in realtà chiesto che il glifosato fosse vietato, come ricordano in una nota gli eurodeputati socialisti e radicali, che hanno votato contro................ il resto dell'articolo lo leggi su:

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