IL SUOLO: ECOSISTEMA COMPLESSO O SUPPORTO PER L’INDUSTRIA VEGETALE?

Dell’irresponsabile consumo di suolo per realizzare strade, quartieri urbani, villaggi turistici, parcheggi, aree industriali, artigianali e commerciali, si parla già da un po’, anche se segnali di una reale inversione di tendenza tardano a manifestarsi.
Grazie agli studi di ISPRA, oggi sappiamo anche che cosa ci costa tale consumo, in termini di perdita di servizi ecosistemici.
Si inizia appena a parlare, invece, di un altro fenomeno in rapida crescita, altrettanto inquietante: l’uso del suolo sempre più come semplice sostegno “meccanico” delle produzioni agricole (sorrette da un fiume di apporti esterni di acqua e chimica, spesso racchiuso in ambienti artificiali) anziché come ecosistema complesso, vitale, attivo, del quale la parte vegetale coltivata rappresenti una parte perfettamente integrata, secondo natura “agroecologica”, come si definisce.
Nel primo sistema, oltre all’inevitabile inquinamento che la dispersione in aria e in falda dell’eccesso di chimica comporta, si perdono due preziose funzioni che il sistema agricolo potrebbe fornire: ancora servizi ecosistemici da un lato e la salubrità e ricchezza nutrizionale dei prodotti agricoli dall’altro, come emerge da recenti studi sulla loro composizione legata a differenti pratiche agricole.
Non ci sarà futuro agricolo se LA BUONA PRATICA del ripristino della qualità dei suoli come ecosistemi complessi non diventerà obbiettivo primario di tutte le politiche di sostegno e sviluppo del settore.
https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/food-farming-fisheries/key_policies/documents/cap-specific-objectives-brief-5-soil_en.pdf