Report Rai3: la narrazione sul latte importato e i formaggi italiani è surreale, ma piace molto a Coldiretti

Dopo aver visto il servizio di Report sul latte, andato in onda il 25 novembre 2019 su Rai 3, il telespettatore ha la sensazione che ogni notte dal Brennero passino decine di autobotti di latte destinato alla produzione di formaggio, mozzarella e altri latticini che poi saranno venduti come prodotti italiani. Nell’inchiesta si parla di caseifici che producono  oltre al Grana Padano anche formaggi simil grana con una parte di latte straniero, lasciando intendere una certa ambiguità. La tesi portata avanti nel servizio è che ogni anno importiamo 1,5 milioni di tonnellate di latte dall’estero ma nessuno lo dice.
Durante il programma si puntano i riflettori su un funzionario del ministero della Salute, Silvio Borrello, accusato di non voler rivelare i nomi delle aziende che ricevono latte dall’estero. La figura del difensore dei consumatori è il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che ritiene ingiusto far credere ai cittadini “che stai acquistando un prodotto italiano, quando italiano non è”. Si tratta di una narrazione demagogica, perché sull’etichetta dei formaggio è obbligatorio indicare l’origine del latte, e chi usa materia prima importata scrive “latte Ue” o “latte extra Ue”. Non ci sono inganni.
pecorino romano dop formaggi made in italy
Sull’etichetta dei formaggio è obbligatorio indicare l’origine del latte
Il servizio non dice una cosa fondamentale, che solo i formaggi e i latticini Dop devono essere preparati con latte locale, tutti gli altri possono essere ottenuti con latte di qualsiasi Paese. Ecco allora che i caseifici intervistati da Report che producono formaggio secondo la tradizione molisana, possono tranquillamente utilizzare latte proveniente dalla Sassonia e non violano nessuna legge, perché indicano l’origine sull’etichetta. Questo accade ogni giorno in centinaia di aziende, visto che il latte italiano non basta e quello straniero serve a produrre formaggi, yogurt… L’altro elemento che il servizio ha liquidato con una battuta, riguarda la qualità. È vero che spesso la materia prima importata costa qualche centesimo in meno al litro, ma in molti casi il latte è considerato migliore del prodotto locale.
Nonostante queste evidenze il programma ha un tono accusatorio e anche sulla qualità getta una nota di discredito! Il latte contenuto nelle autobotti che passano dal Brennero, quando arriva in azienda, viene sottoposto alle stesse analisi delle partite  italiane. C’è di più le quantità vengono  segnalate al Ministero della salute e agli Uffici veterinari (Uvac).  C’è poi una cosa che sfugge a Coldiretti e anche a certi giornalisti quando lasciano intendere che la vicenda potrebbe ingannare i consumatori. I prodotti che usano materie prime nazionali o locali nel 99% dei casi lo evidenziano in etichetta con grandi scritte che non passano certe inosservate.... 
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