Rafforzare le misure a difesa degli api e degli altri insetti impollinatori. È quanto hanno chiesto alla Commissione Ue gli europarlamentari approvando lo scorso 18 dicembre la Risoluzione che chiede di rendere più efficace l’Iniziativa dell’Ue a favore degli impollinatori del giugno 2018.
I deputati ritengono che l’Iniziativa non affronti in maniera sufficiente le numerose cause della diminuzione degli impollinatori, che vanno dai cambiamenti nell’uso del suolo alla perdita di habitat, dalla gestione agricola intensiva all’uso dei prodotti fitosanitari, dall’inquinamento ambientale alle specie esotiche invasive. La salute degli insetti impollinatori – afferma la Risoluzione – è fondamentale per l’attività agricola nell’Unione europea considerato che l’84% delle colture e il 76% della produzione alimentare europea dipendono dall’impollinazione effettuata dagli insetti. Basti pensare che una quota della produzione agricola annuale dell’Ue, pari a 15 miliardi di euro, può essere attribuita direttamente agli impollinatori. Inoltre l’attività svolta dalle api è fondamentale per il controllo dei parassiti, il mantenimento della qualità del suolo e dell’acqua, l’estetica del paesaggio. Per questo i deputati chiedono alla Commissione di trasformare le intenzioni contenute nell’Iniziativa in un programma di azione su vasta scala comprendente misure più orientate a proteggere gli impollinatori. Occorre infatti agire su vari fronti: rafforzare il sostegno alla ricerca sulle cause della diminuzione degli impollinatori, alla formazione degli apicoltori, alla sorveglianza e monitoraggio sugli insetti impollinatori e sul loro habitat. Secondo gli europarlamentari occorre anche promuovere l’eco-innovazione in ambito agricolo, incoraggiando l’istituzione di partenariati con il mondo accademico e la cooperazione con i ricercatori, anche per sostenere lo sviluppo di pesticidi a basso rischio, innocui per gli impollinatori. Per quanto riguarda i pesticidi gli europarlamentari propongono che siano indicati obiettivi di riduzione obbligatori in tutta l’Ue da includere nella prossima revisione della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi. Inoltre chiedono che il divieto imposto su imidacloprid, clothianidin e tiametoxam adottato nell’aprile 2018 sia esteso in Europa a tutti i pesticidi a base di neonicotinoidi. Una richiesta rafforzata dal dato allarmante sulle vendite di insetticidi: nel 2017 sono aumentate rispetto al 2016 in 18 paesi dell’Ue.