In entrambi i casi infatti (vendita o affitto) gli under 40 potranno godere di un diritto di prelazione, una corsia preferenziale resa più solida dalle agevolazioni loro concesse nella sezione "Campolibero" del decreto competitività in discussione alla Camera (in particolare mutui a tasso zero per la costituzione di nuove aziende agricole e detrazioni sugli affitti dei terreni al 19 per cento).I terreni coinvolti nel progetto appartengono nello specifico al Demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148), al Centro ricerche agricoltura del Ministero (882) e dell'Ente Risi, un ente pubblico ereditato dal periodo fascista (è nato nel 1931) che metterà a disposizione 42 ettari di terreno. Ma il decreto "Terrevive" è solo la prima fase di un progetto più ampio. "Dopo questa prima fase che ha coinvolto per la prima volta in assoluto terreni pubblici statali, da qui ai prossimi mesi - anticipa il ministro Martina - intendiamo proseguire questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che spesso hanno un ingente patrimonio di terre agricole incolte. Alcune istituzioni locali stanno già promuovendo iniziative in questo senso. L'obiettivo principale è quello di favorire l'imprenditoria giovanile, ma nello stesso tempo di restituire alla produzione molti terreni incolti, di renderli più controllati e sicuri, favorire la ricomposizione fondiaria di proprietà spesso troppo frammentate".
Per quanto riguarda invece la destinazione d'affitto è prevista una quota minima del 20 per cento sul totale dei terreni, concedendo la preferenza ai giovani imprenditori. La complessa macchina è gestita dall'Agenzia del Demanio che ha mappato e fotografato dal satellite tutti gli appezzamenti. "Nella maggioranza dei casi si tratta di terreni di dimensioni ridotte - spiega Stefano Scalera, direttore generale dell'Agenzia - spesso fondi interclusi ai quali si può accedere solo attraverso altre proprietà. Appezzamenti che hanno bisogno di essere valorizzatati, magari ricongiungendoli ad altri in modo da raggiungere dimensioni tali da aver accesso ai finanziamenti europei".
Lo Stato intende destinare i soldi incassati - dai 15 ai 20 milioni partendo dalla base d'asta - alla riduzione del debito pubblico, ma la priorità - assicurano al Ministero - questa volta è un'altra: trasformare aree per anni incolte in terre produttive a sostegno delle attività agricole. Soprattutto quelle promosse dai giovani.
(28 luglio 2014) da www.repubblica.it