Critica alle università: non fanno ricerca sul bio

‘Bio: la crescita del settore e la nuova normativa per le sementi’ è stato il tema del convegno promosso da Assosementi, Federbio e Convase, svoltosi ieri, 3 maggio, all’Università di Bologna. Angelo Frascarelli, professore associato dell’Università di Perugia, ha ricordato che nel 2017, pur in forte crescita, il bio ha rappresentato in Italia solo il 3% della spesa alimentare.
 
Secondo il ricercatore, tuttavia, il settore crescerà ancora e in maniera esponenziale fino ad arrivare - affermazione questa un po’ coraggiosa - ‘al 30% entro pochi anni’. Questo, soprattutto, per la convinta polita della GDO a favore dei prodotti biologici. Interessante l’osservazione fatta dal prof. Frascarelli in merito a ricerca e innovazione: sono la chiave di volta per l’ulteriore sviluppo del settore in prospettiva futura, ma nelle università italiane non si fa abbastanza in proposito: ‘I Dipartimenti di Agraria sono molto indietro sul fronte del bio’. 
Nello stesso convegno, Eugenio Tassinari, presidente del Convase, ha presentato un nuovo progetto per la qualificazione delle sementi certificate bio. Un percorso che il Consorzio è deciso a intraprendere, attraverso la costituzione di una sezione specifica, per garantire una elevata qualità del seme, con un nuovo disciplinare e una certificazione ad hoc. 

tratto da:
http://www.greenplanet.net/critica-alle-università-non-fanno-ricerca-sul-bio