‘L’attuale emergenza sanitaria ha radici nello stesso sistema che ha contribuito alla crisi ecologica’: è questo il commento di Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, al termine della due giorni di lavori che ha visto esperti da tutto il mondo incontrarsi a Firenze per redigere il Manifesto ‘Food for Health' in prosecuzione del lavoro della Commissione Internazionale sul Futuro del Cibo e dell’Agricoltura. L’ecologista indiana ha puntato il dito contro l’agricoltura industriale: ‘La desertificazione, il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’inquinamento delle acque, il 75% dei problemi ecologici e le nuove epidemie sono correlati alle agro-tossine e ai combustibili fossili usati in agricoltura’.
Vandana Shiva è entrata anche nella questione dei sistemi integrati: 'È importante trovare alternative utili sia per il pianeta che per le persone. La salute del pianeta e la salute delle persone sono una cosa sola. Le alternative esistono e si basano sul rigenerare la salute della terra, tramite l’agroecologia, la salvaguardia della biodiversità, la promozione della filiera corta e di sistemi alimentari a km 0. La salute, a partire da quella del suolo, fino a quella delle piante, degli animali e degli umani deve essere il principio organizzatore nonché il fine dell’agricoltura, del commercio, della scienza, della nostra vita e del commercio internazionale'.
La dichiarazione è stata rilasciata al termine del summit , conclusosi il 16 maggio con un evento pubblico a Piazza Santissima Annunziata, che ha visto specialisti internazionali di ogni settore, riuniti per lavorare collettivamente al Manifesto, il cui titolo completo, in italiano, sarà: ‘Cibo per la salute. Coltivare la biodiversità, coltivare la salute’. Il Manifesto, che una volta elaborato sarà diffuso ad agricoltori e cittadini di tutto il mondo, governi e stakeholder, ha come obiettivo mettere in evidenza l’inscindibile legame fra alimentazione e salute, elaborare strategie globali per superare il modello di agricoltura industriale, favorire la convergenza e l’azione dei movimenti per l’agro-ecologia e per la salute pubblica, per giungere a una visione comune di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo.
Gli esperti del gruppo internazionale hanno fornito il loro contributo alla redazione del Manifesto. Hilal Elver, Commissario Speciale delle Nazioni Unite, ha denunciato la tossicità dell’attuale sistema di produzione agricola industriale: ‘Tutti gli studi e le analisi - si è chiesto - sono forse legati in qualche modo agli interessi delle multinazionali o sono realmente indipendenti?’. E ha aggiunto: ‘E’ un mito che l’utilizzo di agro-tossici, un mercato del valore di circa 50 miliardi di dollari/anno e in crescita, sia necessario per sfamare la popolazione mondiale'. Un concetto ribadito da Nadia El-Hage, già Divisione Clima e Ambiente della FAO: ‘Abbiamo bisogno di un approccio ecologico al cibo e all’alimentazione. Dobbiamo promuovere la consapevolezza dei danni che causa l’uso della chimica nell’agricoltura’. Anche Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa, membro del Comitato Scientifico di ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente - ha parlato dei danni causati a cittadini e ambiente: ‘Il problema dei pesticidi è un problema di salute pubblica. In pericolo sono soprattutto i bambini. Assistiamo ad un aumento dei casi di tumori infantili che, secondo un’indagine dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), sono passati da 124 casi per milione di bambini fra 0 e 14 anni nel 1980 a 140 casi nel 2010 a livello globale. I livelli di sicurezza relativi ai pesticidi si sono dimostrati totalmente inaffidabili, mentre si calcola un danno economico di 194miliardi Euro/anno solo in Europa. E’ ormai provato come un'agricoltura che rispetti e collabori con la natura sia la miglior forma di produzione alimentare, sia dal punto di vista del cibo ottenuto, sia delle ripercussioni sull'ambiente. E proprio per questo è fondamentale che l’agricoltura biologica diventi l'unica forma di produzione alimentare'.
La dichiarazione è stata rilasciata al termine del summit , conclusosi il 16 maggio con un evento pubblico a Piazza Santissima Annunziata, che ha visto specialisti internazionali di ogni settore, riuniti per lavorare collettivamente al Manifesto, il cui titolo completo, in italiano, sarà: ‘Cibo per la salute. Coltivare la biodiversità, coltivare la salute’. Il Manifesto, che una volta elaborato sarà diffuso ad agricoltori e cittadini di tutto il mondo, governi e stakeholder, ha come obiettivo mettere in evidenza l’inscindibile legame fra alimentazione e salute, elaborare strategie globali per superare il modello di agricoltura industriale, favorire la convergenza e l’azione dei movimenti per l’agro-ecologia e per la salute pubblica, per giungere a una visione comune di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo.
Gli esperti del gruppo internazionale hanno fornito il loro contributo alla redazione del Manifesto. Hilal Elver, Commissario Speciale delle Nazioni Unite, ha denunciato la tossicità dell’attuale sistema di produzione agricola industriale: ‘Tutti gli studi e le analisi - si è chiesto - sono forse legati in qualche modo agli interessi delle multinazionali o sono realmente indipendenti?’. E ha aggiunto: ‘E’ un mito che l’utilizzo di agro-tossici, un mercato del valore di circa 50 miliardi di dollari/anno e in crescita, sia necessario per sfamare la popolazione mondiale'. Un concetto ribadito da Nadia El-Hage, già Divisione Clima e Ambiente della FAO: ‘Abbiamo bisogno di un approccio ecologico al cibo e all’alimentazione. Dobbiamo promuovere la consapevolezza dei danni che causa l’uso della chimica nell’agricoltura’. Anche Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa, membro del Comitato Scientifico di ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente - ha parlato dei danni causati a cittadini e ambiente: ‘Il problema dei pesticidi è un problema di salute pubblica. In pericolo sono soprattutto i bambini. Assistiamo ad un aumento dei casi di tumori infantili che, secondo un’indagine dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), sono passati da 124 casi per milione di bambini fra 0 e 14 anni nel 1980 a 140 casi nel 2010 a livello globale. I livelli di sicurezza relativi ai pesticidi si sono dimostrati totalmente inaffidabili, mentre si calcola un danno economico di 194miliardi Euro/anno solo in Europa. E’ ormai provato come un'agricoltura che rispetti e collabori con la natura sia la miglior forma di produzione alimentare, sia dal punto di vista del cibo ottenuto, sia delle ripercussioni sull'ambiente. E proprio per questo è fondamentale che l’agricoltura biologica diventi l'unica forma di produzione alimentare'.
tratto da:
http://www.greenplanet.net/vandana-shiva-firenze-’stop-ai-pesticidi’