ll provvedimento «Morìa di api per eccesso di pesticidi»: campi sotto sequestro a Udine: Contestato il reato di disastro ambientale, avviso di garanzia a 38 persone, ordine di distruzione dei raccolti di mai e soia.
Dal 2013 la UE mette in relazione la diminuzione degli insetti all’uso di alcune sostanze
Il gip del tribunale di Udine, Daniele Faleschini, ha messo sotto sequestro una ventina di campi coltivati a mais nella zona di sua competenza ritenendo i proprietari responsabili di una morìa di api verificatisi nella zona a causa dell’uso eccessivo di pesticidi per agricoltura.
Il gip Daniele Faleschini contesta il reato di disastro ambientale ed è la prima volta che la magistratura interviene con un provvedimento su un fenomeno - la diminuzione degli insetti impollinatori - oggetto di ripetuti allarmi e che la stessa UE imputa a un’overdose di prodotti chimici nei campi.
«Danneggiato l’ecosistema»
Tecnicamente si tratta di un sequestro preventivo volto a impedire che vengano seminati (mais, ma anche soia) ma anche che vengano eliminate le colture in corso.
I provvedimenti sono stati eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato che ha anche notificato avvisi di garanzia a 38 persone in tutto.
A tutti viene contestato di «aver cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dell’ecosistema e della biodiversità della fauna in generale».
I terreni e le colture messe sotto sequestro dal gip sarebbero stati trattati secondo l’accusa con neonicotinoidi. Alcune segnalazioni erano arrivate nei giorni scorsi da apicoltori della provincia di Udine, i quali aveva riscontrato un dimezzamento nel periodo di vita degli insetti.