Starò sempre dalla parte di coloro che sono invasi e contro gli invasori. Lettera aperta di Giorgio Massignan

 Starò sempre dalla parte di coloro che sono invasi e contro gli invasori

L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, ha provocato una serie di valutazioni e di

commenti sulle responsabilità, sui torti e sulle ragioni dei diversi protagonisti.

Sono trascorsi più di trent’anni dal crollo dell’Unione Sovietica, con la conseguente indipendenza

dei vari stati che la formavano e autonomia di quelli aderenti al Patto di Varsavia.

La Russia, dopo quella data, ha attraversato un periodo difficile, depredata da affaristi senza

scrupoli, con la criminalità organizzata che si sostituiva allo Stato e con un presidente debole e

inadeguato come Boris Elstin.

Il caos che regnava nella nazione fu interrotto dal nuovo presidente, Vladimir Putin, che dal 31

dicembre 1999 si trova ai vertici della nazione. La sua ascesa, precipitò la Russia verso un regime

autoritario, che represse e reprime violentemente l’opposizione interna. Il novello zar è un

nostalgico dell’impero sovietico e sta tentando di riportarlo in vita sotto la guida della grande madre

Russia. Per questo, deve e vuole interrompere lo sviluppo di una vera democrazia ai confini della

Russia, che possa essere di cattivo esempio per il modello di governo dittatoriale ed espansionistico

che ha imposto.

Tutto questo si sarebbe potuto evitare se le nazioni occidentali, nel 1991, avessero aiutato la Russia

a scoprire e gestire la democrazia, sostenendo lo sviluppo civile e sociale della nuova classe

dirigente post-sovietica. Invece la NATO e soprattutto gli Stati Uniti, hanno voluto umiliare la

Russia, uscita sconfitta della guerra fredda e, nel periodo che va dal 2004 al 2007, hanno permesso,

anzi favorito, l’ingresso di gran parte dei paesi dell’ex Patto di Varsavia nell’Alleanza Atlantica.

Gli stati europei, come è sempre accaduto e sta accadendo tutt’ora, sono rimasti passivi durante

l’intero processo di trasformazione degli equilibri geo-politici che stavano avvenendo nel loro

continente, lasciando che fossero gli Stati Uniti a gestire le operazioni.

Non curandosi dei sempre maggiori limiti che Putin stava imponendo alla democrazia del suo

paese, gli stati europei si impegnarono soprattutto a sviluppare gli affari di import e export con la

Russia. Anzi, nonostante gli omicidi misteriosi degli oppositori rifugiatisi all’estero, gli arresti dei

dissidenti, gli enormi e spesso inspiegabili arricchimenti e le riforme costituzionali che hanno

permesso a Putin di essere presidente a vita, molte nazioni, tra le quali l’Italia, hanno reso la loro

economia dipendente dal gas russo.

Questa situazione potrebbe giustificare l’ennesima e interessata assoluzione a Puntin; ma non

dovrà essere così. Quando un esercito straniero invade uno stato indipendente, non si possono

valutare i torti e le ragioni, le cause e gli effetti, i vantaggi e gli svantaggi economici.

Per questo, senza se e senza ma, il mio appoggio e la mia solidarietà vanno totalmente a coloro che

sono invasi, alle vittime, contro gli aggressori, tutti gli aggressori.