Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Lo scenario drammatico che si sta delineando in Ucraina sta generando un sentimento comune di sgomento, preoccupazione e dolore. Gli appelli «alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi», che si stanno levando da più parti in questi giorni, evidenziano che «in questo momento difficile, c'è un grande bisogno di unità e sostegno: abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli» sottolinea accoratamente don Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas Ucraina, dopo il precipitare della situazione e l'attacco da parte della Russia, che avrà ripercussioni non solo militari.
Molti civili sono e saranno infatti sempre più coinvolti nei bombardamenti che stanno colpendo diverse città del paese situato nel cuore dell'Europa. C'è inoltre molta preoccupazione per l'enorme numero di profughi che sta cercando di lasciare le proprie città e le proprie case, per trovare riparo in altre zone dell'Ucraina o nei Paesi confinanti. Le notizie e le immagini raccontano di enormi colonne di cittadini in fuga con le loro auto dalle principali città, inclusa la capitale Kiev. Caritas Ucraina -grazie anche al sostegno della rete internazionale– è sempre rimasta accanto alla popolazione e ora sta moltiplicando gli sforzi per poter raggiungere quante più persone possibili. «Vi chiediamo di starci vicino con la solidarietà e la preghiera» ha detto Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, assicurando che al momento tutti gli operatori della Caritas sono illesi e si stanno prodigando per far fronte all'emergenza.
I 19 centri presenti su tutto il territorio -una rete capillare tramite la quale la Caritas dal 2014 ha aiutato 826.500 persone, assistendole nei loro bisogni primari– hanno ora più che mai necessità di rifornimenti e attrezzature per rispondere all'attuale emergenza. Attraverso questi centri e altre strutture che man mano si rendono disponibili, si stanno distribuendo generi alimentari, prodotti per l'igiene, acqua potabile, e prodotti per il riscaldamento, si sta fornendo assistenza sanitaria, supporto psicologico, assistenza alle persone anziane rimaste sole ed accoglienza. Operatori e volontari sono mobilitati per trasportare le persone più vulnerabili in zone più sicure. Da segnalare anche la presenza di personale sanitario che negli anni si è specializzato nell'assistenza delle persone traumatizzate dalla guerra che risulta quanto mai preziosa in questo frangente.
Particolare attenzione è rivolta ai minori, in parte alloggiati nelle 22 case famiglia Caritas, ma soprattutto ai tanti bambini ospitati negli orfanotrofi pubblici. La Caritas ha messo a disposizione nella parte più occidentale del paese 5 strutture di accoglienza dove assistere questi bambini.
La solidarietà si è estesa anche nei paesi limitrofi dove si stanno riversando i profughi e si sta attivando tutta la rete delle Caritas europee. Si stima che nei prossimi giorni tra uno e cinque milioni di ucraini potrebbero cercare rifugio in Europa, passando soprattutto attraverso la Polonia. Le Caritas Polonia, Moldova e di Romania sono in prima fila nell'organizzazione dell'accoglienza e chiedono un aiuto per far fronte a tale emergenza. In Moldavia la Caritas ha aperto tre centri a Chisinau, Palanca e Ocnita, per 500 posti letto. Mentre in Polonia la rete delle Caritas diocesane ha messo a disposizione altri 2500 posti letto. Stanno inoltre mobilitando volontari per stare vicino alle famiglie che saranno accolte nei centri predisposti dalle autorità locali. Vicinanza e solidarietà sono state espresse anche a quanti sono dovuti scappare in Russia, nella regione di Rostov, che negli anni hanno ricevuto il sostegno della Caritas diocesana locale di Caritas Italiana.
Caritas Italiana ha avviato una raccolta fondi, mettendo subito a disposizione un primo contributo di 100.000 euro per i bisogni immediati e resta accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta. Invita anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono in Italia -spesso impegnati in servizi di cura nelle nostre famiglie-, accoglie e rilancia l'invito a tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo 2022, Mercoledì delle Ceneri, per la conversione dei cuori e per invocare il dono della pace.
Fondazione CIS di Verona, in collaborazione con InfoGiovani VeronaVicenza e la testata giornalistica GrilloNews.it, hanno così deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi tesa a sostenere le iniziative umanitarie autofinanziate di Caritas Ucraina. Le donazioni raccolte da Fondazione CIS saranno prontamente inviate all'organismo caritativo ucraino attraverso il supporto di Caritas Italiana, quale segno di vicinanza con la popolazione colpita dai bombardamenti.
Se vuoi, puoi dunque sostenere questa iniziativa con una donazione tramite bonifico bancario sul conto di Fondazione CIS, inviando poi una e-mail a info@fondazionecis.com con tuoi dati: nome e cognome, residenza e codice fiscale. Saremo così in grado di ringraziarti e spedirti la quietanza da utilizzare al momento della dichiarazione dei redditi: le donazioni a Fondazione CIS sono infatti deducibili o detraibili.
tratto da: http://www.fondazionecis.com/notizie/804-una-luce-di-speranza-in-ucraina